2013. Trent'anni sono passati da quando il ragazzo di Bologna propinava al suo pubblico il suo primo 45 giri, "Ci stiamo sbagliando/Giovani disponibili", ad anticipare l'uscita del suo 33 d'esordio, "...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film". Per festeggiare la ricorrenza Michele Canova Iorfida, il nuovo produttore dell'artista ormai più che cinquantenne, decide, dopo che Luca ha già registrato con il rapper Fabri Fibra "Fisico & Politico", di fare un disco che celebrasse il passato e non fosse quindi un nuovo album di inediti. In realtà, come spiegato da Carboni alla presentazione dell'ultimo "Pop-up", il brano del 2013 doveva essere il primo del progetto del 2015, ma così non è stato. Infatti si è optato per un album celebrativo di duetti, conditi da una manciata di inediti. Risultato? "Fisico e politico", il primo brano registrato, ha dato il titolo all'album, riassumendo anche lo spirito del disco e delle tematiche carboniane, da sempre sospese tra il sentimento e l'osservazione sociale. Il brano che fa da apripista è un rappop, un genere che si sta affermando negli ultimi anni (si veda Fedez e Francesca Michielin, ancora Fedez con Noemi, oppure Clementino e Claudia Megrè), ma a cui Carboni non era del tutto impreparato. Infatti Luca nel lontano 1992 tenne una tournée con Jovanotti, tra i grandi del rap italiano anni '80 e '90, e alcuni brani di "Diario Carboni" dimostrano bene la commistione tra il pop lucacarboniano e il rap lorenzocherubiniano. Il brano, diciamolo, ha riportato anche in auge dopo diversi anni Luca Carboni da un punto di vista strettamente radiofonico. Infatti dopo "Mi ami davvero", le successive "Lampo di vita" e "Fare le valigie" sembra non abbiano ottenuto lo stesso riscontro. Dopo un duetto anche la seconda canzone lo è, non in senso vocale ma di autorato. Infatti Luciano Ligabue, emiliano come Luca, decide di dare anche al conterraneo "C'è sempre una canzone", una filosofia del cantautore, che ha ed avrà sempre qualcosa da scrivere e da cantare. La versione di Luca è meno aggressiva rispetto a quella dell'artista di Correggio, ma ciò è il linea col personaggio. Il terzo inedito è "Dimentica", un brano senza infamia e senza lode che chiude gli inediti. Poi comincia la parte più succosa del progetto discografico: la rivisitazione, in duetto con nove artisti, di altrettanti classici della discografia del Nostro, scelti curiosamente dagli artisti duettanti. Si comincia con "Persone silenziose" del 1989, scelta da Tiziano Ferro, che aveva già duettato con Carboni in "Pensieri al tramonto" nel 2006, perché è stata la canzone che ha dato al cantautore di Latina la molla per scrivere a sua volta testi. L'interpretazione è coinvolgente, la canzone si dimostra adatta all'interprete. Segue poi la hit "Vieni a vivere con me", con Elisa Toffoli, con un arrangiamento diverso che fa perdere qualcosa alla canzone nel finale (il finale dell'originale è strepitoso!!). Questa interpretazione mi ha convinto di meno, ma comunque la forza della canzone sovrasta quella dell'interpretazione. Parlavamo di Jovanotti, che ritorna dopo 21 anni a collaborare con Luca, e lo fa in "Ci vuole un fisico bestiale", aggiungendo, dal suo studio di Los Angeles, un rap che Carboni non si aspettava ("...un po' di pratica con l'informatica... ciak, motore, azione!", per intenderci) e che alla fine finirà nel brano, dando un sapore diverso che va al di là del semplice ricantare il pezzo così come concepito in origine. Arriva poi la volta dell'artista che non ti aspetti, Carla Bissi in arte Alice, che fa volare, in tutti i sensi, "Farfallina", uno dei cavalli di battaglia di Luca, che per questo "incontro" ha scelto anche voci femminili e non solo maschili. Dopo Jovanotti ritorna anche Miguel Bosè, che 18 anni dopo "Mondo world welt monde", di cui aveva adattato i testi per la versione spagnola, canta "Inno nazionale". A questo punto succede l'inaspettato, l'artista che meno potrebbe interpretare una canzone di Carboni invece la interpreta, dimostrando ancora una volta la sua ecletticità: Franco Battiato si presta al duetto con Luca per "Silvia lo sai", un brano assai distante dalla produzione del Maestro siciliano, ma anche tra quelli in proporzione più vicini (un'alternativa poteva essere "Solarium", abbastanza affine al Battiato primi anni '80). Altra scelta azzeccata è "Primavera", fatta propria da Biagio Antonacci, e che sembra contenere gli echi di "No signora no, etc...", pur essendo una canzone di ben altro spessore. A chiudere due bolognesi doc, non poteva essere altrimenti, Cesare Cremonini per "Mare mare", che l'autore di "50 special" aveva già provato un paio di anni prima sul palco con Jovanotti e l'autore della canzone, e Samuele Bersani, che interpreta la più bersaniana tra le canzoni di Carboni, "Gli autobus di notte". Che dire, "Fisico e poltico", complice Michele Canova, l'uomo che ha "rifatto il look" a Carboni, segna il rilancio, in termini più radiofonici che artistici, di Luca. Anche se bisogna dire che ricorrere a un disco di rivisitazioni del passato è stato anche un modo per sopperire alle incertezze, se non mancanze, del presente. Incertezze che saranno almeno parzialmente superate col primo disco di inediti di Luca con il produttore padovano, ovvero "Pop-up".

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