Testa.
Cosa mi spinge, a venti anni dallo scioglimento degli ispiratissimi Denovo, a continuare a seguire il passo silenzioso di Luca Madonia fra produzioni sotterranee e sporadiche apparizioni on stage? Nulla se non la consapevolezza che Madonia è sempre stato un buon artigiano musicale e come ogni buon artigiano che si rispetti, nelle sue opere ci ha sempre messo il cuore. Ecco: l'onestà. Ovvero la parola chiave che invita all'affezione verso un musicista sincero, mai invadente e dal tocco molto raffinato.
La voce per prima cosa, decisamente più calda e duttile rispetto a quella del suo compagno di avventure Mario Venuti, colpisce ed avvolge, esulta e zittisce quando deve: esemplare equilibrio sulle partiture, abbecedario per chi troppo spesso eccede in gorgheggi, giaculatorie ed ommammamia varie! Poi ci sono i brani. "Parole contro Parole" è una raccolta in chiave acustica del meglio della produzione di Luca in-e-post Denovo. Troviamo alcuni pezzi storici e sempiterni ("Grida", "Animale","Non c'è nessuno", la bellissima "Buonumore"), gli estratti dalla carriera solista ("Moto perpetuo", "La consuetudine") ed una manciata di inediti di tutto rispetto ("Parole contro parole", "Il vento dell'età" con Carmen Consoli)
Un disco veramente molto equilibrato, leggero, in una parola: POP che mostra momenti di grande ispirazione interpretativa in "Meravigliandomi del Mondo", qui spoglia della voce della Consoli che ne aveva impreziosito la versione originaria sul disco "La Consuetudine" del 2002 e nella versione en solitaire di "Summer On A Solitary Beach" (mentre con Battiato duetta in "Quello che non so di te").
Un ascolto, un acquisto davvero consigliato.
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