Lo so, alla fine s'invecchia, diventiamo flaccidi, sordi, malati, reazionari, religiosi e straparliamo con frasi  tipo:"Quanto era buono il pane fatto in casa!", "Ai miei tempi non ci si comportava in quel modo!", "Cos'è quell'internet lì?" e via discorrendo. Non credo sia colpa nostra, il cervello è un organo come gli altri ed anche lui invecchia, si comincia a pensare alla morte, senza essere depressi, ma semplicemente come prossima tappa della vita. E se si abita in città ed è estate si deve uscire per non fare la fine del vicino, che è squagliato dal caldo e l'hanno portato all'obitorio cinque giorni dopo perché qualcuno si accorto del puzzo nauseabondo, allora si va in strada ed ecco che campeggiano, scritte gigantesche come: "Moderati,  come te", "Io c'entro" "Un Disegno Comune" "Smettetela di litigare" ed è a un passo la relazione con "Ai miei tempi ..." anche perché quel logo porta ancora il maledetto scudo crociato con la scritta "LIBERTAS" e il flusso di coscienza continuerà : "Oddio! fra 2 settimane ci sono le elezioni; mi sa che voto per ..." (ECCO!).

Un bel partito per vecchi che camminano con l'ombra della morte che mangia sulle loro spalle. E poi si muore d'estate tristemente senza neanche fare numero, come finiranno molti di noi (che tragedia la vita!). Con questo passaggio non volevo sfottere i vecchi, piuttosto il destino e quello che ci riserva.

Ora mi accingo a parlare di questo capolavoro "Pace e libertà" di Luca Sardella un conduttore, cantautore dal pollice verde (o bianco?) convocato da Casini per comporre l'inno del meraviglioso UDC per il 2006, le elezioni andarono come andarono, ma tanto poi l'armonia ritorna sempre.

Ogni inno politico, come ogni poesia, ha il merito di dover essere un minimo parafrasato.

L'inno lo potete trovare qui, oppure se andate sul sito dell'UDC potete trovare ombrelli, T-shirt, canotte, felpe, i poster di Andreotti, di Gesù e uno dell'approdo di Casini sul monte Ararat con una schiera di giovani donne e uomini sorridenti (ci tengono alla cura dei denti questi demi!). 

La musica è un plagio pacchiano di mille canzoni già esistite, ma vi è in più un coinvolgente schioccare di dita, e dei cori che si fanno via più trascendentali, il tono è sommesso fino a una quantomeno ovvia esplosione di positività e gioia. Le doti vocali del nostro sono imbarazzanti.

Veniamo al testo:

"Vieni amico mio, seguimi anche tu, - qui il tono è di persuasione confidenziale "Anche" presuppone  il fatto che si è in tanti in questo gruppo , eppure come una pecorella smarrita il partito vuole anche te- 

Se restiamo uniti noi avanzeremo di più, - qui il tono è avventuroso, la caccia agli sgabelli è iniziata, ma è densa di insidie, già nel secondo verso si fa già parte del gruppo, sulla rima "Tu e di più" sorvolerei- 

Stringiamo le nostre mani e giù dal cielo - il tema dell'unione (anche tra i partiti) è dominante ,le parole  "Giù dal cielo" è un chiaro riferimento al divino, insomma sono in missione per conto di Dio (ma non stiamo ascoltando i Blues Brothers) 

Una gran pioggia di serenità. - appunto l'acqua che lava i peccati e ricongiunge nella fede tutti, ecco immaginatevi una pioggia dorata che cade sul volto di persone sorridenti che si tengono per mano formando  un cerchio, neanche nelle pubblicità della Mulino Bianco le immagini sono così patinate -

Pace e libertà - che è appunto il titolo e il ritornello demagogico della canzone 

E il nostro sogno già diventa realtà - la congiunzione tra cielo e terra viene rimarcata," basta una croce e i tuoi sogni si avvereranno" disse il genio della lampada

Un futuro migliore - il primo desiderio  sarà esaudito

E batte forte il cuore - già perché si è pieni di speranza e di vita(riallacciandoci al discorso sulla senilità) ora! Ancora prima che arrivino le elezioni perché "abbiamo gli dei dalla nostra parte" come dissero i greci oppure "Gott mit uns" come farneticavano i nazisti-

E nasce un grande amore - la rima cuore -amore dovrebbe essere bandita dalla legge e invece coloro che la plasmano la ripropongono; anche il secondo desiderio è stato esaudito-

E la felicità - ed ecco il terzo e si ripete il ritornello da "pace è libertà" aggiungendo -  lo scudo della nostra libertà- il richiamo al logo è evidente e in più può essere captato il suggerimento che per conquistare la pace e libertà sia necessario costruire delle mura fortificare per difendersi da attacchi nemici-

Coloriamo i muri grigi della nostra città - questo vorrebbe essere una proposta d'avanguardia per l' immaginario urbanistico, in realtà è una giustificazione per tutti quegli osceni cartelloni che vengono esposti ogni anno con famiglie che "c'entrano" 

E un bambino triste ci sorriderà - il futuro sorride a quelli come noi,(ma non stiamo ascoltando i Diaframma)la triade è completa: Dio, simboleggiato dal cielo e dalla pioggia catartica, la patria, simboleggiata dallo scudo  e la famiglia simboleggiata dal bambino sorridente e dall' unione gioiosa  infatti poi vi è di nuovo la frase delle mani e della pioggia di serenità,( i più maliziosi la assoceranno all'orgasmo) poi ritornello ripetuto fine all' amore supremo (ma non stiamo ascoltando Coltrane) poi ritorna il tono pacifico di chi ha vinto e può godersi la pace e l'amore, come nelle favole o i cartoni dei Teletubbies nella terra dei luoghi comuni.

"MODERATI, COME TE" - "HA SBAGLIATO PERSONA, SALVE"

"... quest'estate ce ne andremo al mare, con la pazza voglia di remare ..."

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