1974, esce "Anima Latina".
Se le sperimentazioni di "Il Nostro Caro Angelo" non vi sono piaciute, allora farete bene a non comprare "Anima Latina".
Sì, perché l’ascoltatore che magari aveva amato in passato Acqua Azzurra, Acqua Chiara e Fiori Rosa, Fiori Di Pesco, con la solita mentalità da conservatore uguale alla maggior parte dei critici dell'epoca che volevano la canzone secondo gli schemi della tradizione italiana potrebbe indispettirsi e rifiutare un album che magari dal primo ascolto non entra in mente.
Siamo di fronte ad un lavoro intriso di elettronica, ritmi latini e testi a volte difficili da capire. L'anima latina è lo spirito libero che vaga in ognuno di noi e che spesso viene radicalizzato per non creare scandali perché è quella parte di noi che nessuno conosce. Disco che nasce dopo l’esperienza in America Latina, è caratterizzato da una profonda libertà sia nei testi che nelle musiche che non hanno niente da invidiare alle sonorità dei Radiohead più sperimentali.
Anonimo, Macchina Del Tempo, Gli Uomini Celesti, e la stessa title-track sono esempi di questa libertà artistica che rendono quest’album maledettamente unico nella carriera di Battisti.
Un ripensamento finale: fareste bene a comprare questo disco per capire che Battisti è anche questo!
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