Lucio Battisti - Una giornata uggiosa (1980)

Riuscirà mai Lucio a raggiungere gli Ironmaiden? Boh. Io ci provo. Suegno un cementerio de campagna...

Anche se l'album chiude la collaborazione tra Battisti e Mogol, questa Giornata Uggiosa non si è sbiadita cogli anni: è un grande concept con le canzoni legate da un filo rosso che le attraversa, quello di una soffusa, imbrifera malinconia sulla perdita delle proprie radici e di un progressivo straniamento legato sopratutto alla crisi della coppia : si parte in sordina tra le difficoltà  del vivere e del trovare una casa - "Il monolocale", con uno splendido riff  di chitarra nel crescendo finale, e subito attacca l'old fashioned rock di Arrivederci a questa sera", con coretti e sax very Supertramp del periodo; Gelosa cara col suo incedere latineggiante-Santana?-sui fantasmi della gelosia che caracolla in "Orgoglio e Dignità", in cui sfocia in una quieta disperazione del protagonista. Il bel piano-and-string di "Una vita viva"  sbrodola poi in un groove  discotecaro -disco-goer -intortato dal famoso Battisti's falsetto-but man, it works! potresti cantarlo sotto la doccia, e per radio questo pezzo fu suonato parecchio. O almeno così mi sembra di ricordare. "Amore mio di provincia" è un altro bubble gum pop fresco e spensierato che ci riporta un pò alle atmosfere di Unadonnaperamico- e qui la production tastierosa di George Westley viene fuori pesante con tonnellate di vecchi synths! sir Westley- please don't kill the guitars in that way next time!

Se si sentono i demo e gli outtakes - tipo "Il paradiso non è qui" - che orbitano in rete si capisce che la produzione è un po' troppo pop rispetto a quanto si preannunciava dal Lucione nazionale. La robotica e insieme soul "Questo amore", porta dritta a "Ti vorrei una mela", dove le chitarre acidine mandano dei flashes sul giro di basso e tastiere jazzate. Tutto è pronto e carico per il temporale... Dopo la title track strafamosa, il concept si chiude col dolce incubo di "Con il nastro rosa" con assolo pinkfloydesco e il soffuso e un pò orrorifico coro finale Chissà chissà chi sei...

Una giornata UGGIOSA esce dalle casse del Fiat 128, vacanze di Pasqua... Ero orgoglioso dei miei nuovi stivali tipo camperos, ma le scarpe nuove non sempre risollevano dai periodi no; il fatto è che tutte quel gossip riguardo Valentina, con cui filavo in quel periodo, mi sputtanava. Insomma, si diceva che lei, più grande di me, se la facesse con l'amica del cuore, Annali' detta la Perversa, e le avessero beccate in fallo, appunto con una sopra l'altra e un aggeggio vibrante. Un  pulito amore adolescente oscurato da un boccaccesco episodio da sgangherato b movie. Pezzi di nuvole nere vagavano minacciose sulle lenti dei miei rayban ...Lenti color verde, come lo smeraldo di Nerone.  La giornata era uggiosa e il vibratore era rosa. Quelle parole e quelle musiche battistiane così velate, oscure, non è che si addicessero ad un giovanissimo, ma come metterla con quelle due? Ero una vittima di devianze del femminismo o quelle erano in realtà due futuristiche lesbo-woman?

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