PRIMA DI LEGGERE IL LIBRO MEGLIO ASCOLTARE LA MUSICA
È stato quello sguardo disegnato in copertina che mi ha catturato: davvero come io immaginavo essere Miles. Ho ricevuto questo libro in regalo dai miei figli. Suppongo in omaggio alla mia devozione per Miles Davis più che per una mia segreta passione per i fumetti. E questa graphic novel come si dice oggi - che prima ho sfogliato, poi ho letto con curiosità e infine ho riletto con attenzione capitolo per capitolo - merita un duplice interesse: da parte di chi apprezza la grafica narrativa di Ruvidotti ricca di soluzioni visive e coloristiche e poi ovviamente degli appassionati di jazz che magari cercano un riscontro alle leggende creative dietro la musica di un amatissimo caposcuola. Obiettivo raggiunto con grande efficacia dal nostro autore, che attraversa per immagini quarant’anni di vita di Miles sintetizzandone una decina di episodi, ciascuno riportato ad uno specifico riferimento musicale tra le sue incisioni storiche. Mi sorprende però nelle varie tavole del racconto la scelta di una costante cupezza di ambientazione a riflettere un’asprezza biografica quasi incredibile per un musicista di così grande successo, mentre il rapporto tra il Miles privato e la sua performance musicale resta senza risposta. Forse non può essere diversamente e bene ha fatto Ruvidotti a non pretendere di disvelarne il mistero. Non vorrei però che il lettore memorizzasse un Miles drogato, altezzoso, presuntuoso, misogino e maschilista più di quanto egli sia stato incomparabile creatore di note e un gigante per la musica afroamericana del secondo novecento. Allora un consiglio, per quanto ovvio: prima di acquistare questo libro su Miles Davis, ascoltare il più possibile della sua musica. QUATTRO STELLE
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