Sembra che il giorno non debba finire mai o che la notte sia la sola a regnare. Un volto mi si raffigura di fronte. Ha tinte dorate e luminose sono le chiome. Un verde pacato a penetrarmi.
Tredici brani in uno sconnesso climax di sentimento. Incantevoli e raffinate pennellate a dipingere un quadro di emozioni e pensieri sciolti. Il mare che si infrange, gli spruzzi che mi baciano il viso. Rimango solo davanti all’immensità. Tredici brani per pianoforte. Tanto profonde quanto semplici queste melodie sono leggere e vellutate note dolci e aggraziate che ti accompagnano lungo il tramonto.
Il piano come strumento dell’anima è usato da Einaudi per composizioni che non sono capolavori ineguagliabili ma hanno quella forza magica che ti rapisce, ti prende e ti solleva in un vortice di colori. Lievi sinfonie come poesie di un poeta dedito all’amore e alla grazia. Dolci momenti di malinconia come nuvole a coprire il sole, come scure pennellate a mascherare l’orizzonte. Immerso dal salino guardo in alto e respiro. Sento il frastagliarsi delle onde del mare, questo mare che sembra essere lì solo per me.
Inerme ascoltatore d’immagini rimango ad ammirare l’orizzonte. Eterne le onde si susseguono e un sorriso dolce amaro mi nasce sul viso. E’ faticosa e dolorosa ma pur mi giova la ricordanza.
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