La Spagna, terra di sole, mare, ritmi latini... dimenticatevela. Dopo un solo ascolto del secondo lavoro dei Luger "Concrete Light" sarà un lontano ricordo, una stropicciata cartolina.

I Luger vivono in una propria dimensione dove passato e presente si fondono alla perfezione. La Germania dei 70, kraut rock, space rock convive con una attuale rocciosa psichedelia alla Wooden Shjips, per fare un nome, fino a inoltrarsi in territori math rock, vengono in mente i voli geometrici dei Trans Am. 

Per non perderci in unitili giri di parole ascoltiamo "Shirokvsky Pallasite I & II", si parte dal profondo spazio, ritmiche alla Can, interferenze alla NEU prendono la scena e come se nulla fosse deragliano in distorsioni spaziali alla Monster Magnet, pre senilità.

Ascoltiamo una spedita cavalcata alla Neu, improvisamente, perché no?, decidono di smanettare con le chitarre... "Dracula Chauffeurs...".  Un punto in più per i titoli dei pezzi.

I Tangerine Dreams più vicini all'orbita terrestre vengono intercettati in "Hot Stuff".

Con il finale "Zwisehenspiel/Quidquid Lated Apparebit" danziamo un folk alieno alla Amon Dull, una danza mistica che lentamente ci fa affondare in una palude di libere distorsioni che ci riciportano alla realtà.

Insomma una gradita sorpresa, nulla di nuovo, ma sicuramente un perfetto equilibrio fra il più cervellotico kraut rock, l'irruenza delle chitarre e un cantato mai invadente che fa da perfetto ponte fra i due mondi musicali.

Un lavoro che potrebbe essere gradito da diverse fasce di ascoltatori.

 

Carico i commenti...  con calma