LUIGI GRECHI-COME STATE? - 1979
 

Premetto che non ho mai retto molto i cantautori, sopratutto quelli con l'aureola para-evangelica. Comprai 'sto il 33 giri a 200 lire, i Luigi Grechi Come state? in un mercatino dell'usato, il giorno in cui avevo parlato col Piotta che stava lì a racimolare qualche vecchio 45 giri, pontificava dall'alto dell'etichetta Goodymusic di papà sulla fine del rock-pezzo di merda!- e l'apoteosi del rap, il tutto mentre scartabellava una pila da semplare per le sue sonore c....te. Così quasi per gioco, un pò per l'assurda copertina cheguevara- visitors-, un pò perchè nella retro cover  la cucina di Grechi sembrava identica a quella di casa mia -HOME SWEET HOME che avevamo lasciato anni fà e che rimpiango sempre-  E' stata una piacevole sorpresa, anche se non sono un appassionato di country-rock, genere che pervade le scelte musicali di Grechi, e comunque occorre dire che  i suoi toni calmi e poco plateali non hanno mai dato fastidio a nessuno, ritagliandosi così la sua brava nicchia ecologica lontano dai riflettori più grandi: gli occhi di bue  in quel periodo erano infatti tutti puntati sul  suo fratello super-conosciuto  Francesco De Gregori all'acme della carriera con Banana Republic.

Le canzoni scivolano via tranquille e indifferenti, con tutti gli arnesi di rito per la bisogna, ossia pedal steel, dobro, banjo e Lucio Fabbri della Pfm al violino. I temi vanno dal para-ecologico-Polmonidipimbo e Panciacromata, al folk di Chitarrista cieco, all'irrisoria Rock della crostata-eppoi a sfinire Sotto una bandiera-Chitarrista cieco - Flu - Tema di polmonidipiombo e...infine la zampata finale dell'antipatico fratellone Francesco, che col suo ghigno odioso alla dylan de' noantri compare qui nel pezzo Dublino. Meno politicizzato e pelosone del solito, ma certo non di riflusso. è un album che comunque sta lì a testimoniare come una volta si entrava in studio di registrazione attenti alle sonorità, creando  sfumatore che ormai non si sentono quasi più.

Volevo rivenderlo ma ho rivisto la mia cucina, ho avuto una lagrimuccia e l'ho rimesso nello scaffale.

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