I concerti di sola chitarra sono per definizione un'arte difficile, indubbiamente terreno per virtuosi. In ambito classico vi eccelleva Segovia, in quello jazz probabilmente il "maestro" rimane Joe Pass. A questo punto sorge spontaneo chiederci chi fosse il maestro in ambito bossa-nova. Ascoltando questo set di registrazioni "d'epoca" abbiamo la risposta.

Probabilmente qualcuno di voi se lo ricorderà come autore di "Manha de Carnival", celebre pezzo bossa divenuto in seguito uno standard jazz (in origine era un brano composto per la colonna sonora del film "Black Orpheus"). Niente di più sbagliato e di più ingiusto però che ricordarlo solo per questo pezzo. Non solo in effetti era un ottimo compositore, ma più che altro sulle sei corde faceva veramente faville e si lanciava in improvvisazioni galattiche. Impressionante poi il fatto che il più delle volte sembrano due chitarre a suonare invece di una; questo mago riusciva a eseguire praticamente contemporaneante sia la parte ritmica che quella melodica. Ascoltatevi il sample accluso (per la vostra gioia ho scelto proprio "Manha de Carnival") e avrete un'idea.

Mi viene in mente, anche se c'entra poco o niente, una storiella su Django Reinhardt. Una volta Segovia lo ascoltò suonare e al termine si complimentò e gli chiese se gli poteva fornire uno spartito di quello che aveva suonato. Django lo guardò sorpreso, lui aveva semplicemente improvvisato sul momento e si era già scordato il suo solo. Si dice che Segovia ne uscì incazzato nero. Ecco, diciamo che Bonfa si colloca a metà tra la chitarra classica di Segovia e la tecnica improvvisativa del jazz. Il tutto condito con i ritmi e la melodicità della Bossa Nova.

Quasi tutti i pezzi del disco sono scritti dallo stesso Bonfa. Notevole pure una versione di "Night and Day" di Cole Porter. Si respira in questa musica un atmosfera quasi di "fusion" ante-litteram, perchè le influenze musicali sono veramente disparate, dalla musica popolare brasiliana al jazz passando per la classica e la samba. Qua e là si ci sono pure delle serenate brasiliane cantate, un pochino deludenti forse. Diciamo che il nostro amico è di gran lunga meglio come chitarrista che come vocalist.

Nel link accluso trovate un filmato con gli amiconi Jobim e Bonfa che ci illustrano la motivazione per la quale è importante imparare a suonare bene la chitarra. Il problema che questo è veramente il disco sbagliato da ascoltare se si vuole imparare a suonare, perchè è tecnicamente pazzesco e demotivante. Sono i tipici pezzi che non riusciranno mai nè a chi ha studiato chitarra classica (per l'approccio improvvisativo e per lo swing) nè al jazzista (per la tecnica di stampo classico). Buona bossa nova a tutti!

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