La brezza del mar di Norvegia tra rocce antiche, prati umidi di brina, strida di uccelli marini e il sapore del salino sulle labbra.

Come una tempesta estiva avvolgente l'isola di Runde presso Ålesund ci giunge il secondo lavoro degli eclettici folk-metallers norvegesi, portatore di delicate atmosfere medievali soavemente accoppiate a solenni e poderosi riffs di stampo doom metal.

I sette vichinghi di Trondheim sfornano un capolavoro rimembrante la dolcezza del violino di Hardanger, le divagazioni prog di memoria Anekdoten-Ritual (entrambi svedesi) e l'attitudine cavalleresca e metallica dei conterranei, mai dimenticati, Storm.

La caratteristica peculiare nel suono dei nostri si identifica nella dolce e talentuosa ugola di Stine Langstrand e nella fantasiosa violinista Siv Elena Waterloo entrambi autrici di performances di gran classe. Stine unisce i moods pomposi dell'operistica alle note suadenti della musica popolare mentre Siv Elena dipinge armonie ora calde e sinuose, ora tormentate e selvagge. Le chitarre di Kjetil ed Eystein macinano riffs solidi e potenti senza però dimenticare soffici arpeggi di acustica dolcezza mentre un plauso particolare lo merita Espen Warankov, abile tessitore di suoni prog-sinfonici.

Maestose keys notturne fondono il loro fascino tenebroso nell'abbraccio crepuscolare di hammonds eterei al limite dell'etno-ambient. La sezione ritmica si rivela precisa tra monotoni rintocchi di semplice accompagnamento e sorprendenti virate dai tecnicismi prog-seventies. Le otto tracce sono gioielli di talento abbagliante, delicatamente sospese tra la drammaticità di provenienza dark-metal ed i sogni generati dal folk cetico-scandinavio dai contorni medievaleggianti. Il tutto supportato dall'estenuante prestazione vocale di Stine, degna di debuttare in teatri dediti all'operistica. L'aspetto lirico si incentra sulla mitologia norvegese analizzandone l'apetto più fiabesco, misterioso e sognante mentre l'artwork rimanda al talento romantico del geniale T. Kittelsen, tra figure grottesche sospese in paesaggi boscosi e notturni.

Un'opera per sognare, per lasciarsi trascinare negli antri misteriosi del passato di terre selvagge. La soffice alcova dell'imbrunire e la delicatezza di un'alba nebbiosa.

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