Prima di cominciare la recensione mi sembra doveroso raccontare un po' di questo gruppo che penso sia a quasi tutti sconosciuto. I Lunik sono un gruppo svizzero (tutti i componenti provengono da Berna e dintorni). La band si é formata nel 1997, nel 1998 si è aggiunta al gruppo una delle pedine fondamentali, la cantante, Jaël (Rahel Krebs; che ha collaborato anche con Delerium e altri) che rende inconfondibili le canzoni del gruppo grazie alla sua bella voce (è una delle mie voci preferitevoce). Prima dell'album che mi preparo a recensire ne hanno pubblicati altri quattro (Rumor, 1999; Ahead, 2001; Weather, 2003, Life Is On Our Side, 2004). I lavori precedenti (sopratutto Rumor e Ahead) erano indirizzati verso il trip-hop, ma a partire da Weather le melodie sono state sempre più influenzate dal pop. Il quarto lavoro é una raccolta di brani acustici registrati durante un tour.

Dopo avervi descritto in modo forse poco approfondito la loro storia posso finalmente cominciare a recensire (oddio, non so se questa potrò chiamarla recensione? ) il quinto lavoro, "Preparing To Leave". Si tratta di un album pop, dove ogni tanto (ma neanche troppo spesso) si sente rieccheggiare un po' di trip-hop. La cantante, Jaël ha scritto, spesso con l'aiuto del chitarrista Luk Zimmermann, tutti i testi, la maggior parte dei quali parlano di amore, insicurezza, stati d'animo (quindi spesso dei testi introspettivi).

Il primo brano è "Life Is All Around" che a mio modesto parere non é un brano di grande importanza; il secondo, "Little Bit" è uno dei pochi brani allegri proposti negli ultimi album, è una canzone allegra e fresca che si fa ascoltare e riascoltare e... riascoltare. "The Rest Is Silence" e la title-track "Preparing To Leave" sono dei buoni brani, che però non si fanno notare particolarmente nell'insieme. Seguono poi "Bad Timing" e "Fall": se all'inizio entrambi possono sembrare una ripetizione dei precedenti, sul finale si scoprono essere molto più coinvolgenti. "The Game" e "Care" si trovano, secondo me, sul secondo gradino del podio a pari merito, sono delle ottime ballate. Purtroppo dopo questi brani si incappa in "Constant Tourist" e "Last Night", canzoni che sono riuscito ad ascoltare per intere solo alcune volte talmente sanno di già sentito. Ma ecco che arriva lei, la migliore canzone dell'album: "Let Go". Parole nelle quali ci si perde sorprendendosi di se stessi, con una melodia che accompagna una voce che sul finale sembra quasi disperata, sofferente. Probabilmente è solo una sensazione mia, ma seguendo le parole si interiorizzano le emozioni di chi canta, e questo spinge le dita a schiacciare un tasto per doverla ascoltare nuovamente per sentire ancora quelle emozioni. Magnifica. Ma sorpresa! Lasciando girare il disco per 6 minuti dopo la fine di Let Go ecco che si può ascoltare una hidden-track: Candle.

Se posso permettermi di dare un giudizio ancora più personale, questo è un buon album, rilassante al punto giusto (non pensate di mettervi in moto ascoltandolo). Jaël, canta davvero bene, e purtroppo spesso è la sua voce che regge da sola le canzoni, diciamo che i Lunik hanno la fortuna di possedere una cantante simile, se no il valore del CD sarebbe molto più basso. Davvero un bell'album, che sono orgoglioso di avere...

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