30 marzo 1995: non la semplice data di un concerto, ma la data di un avvenimento straordinario con un protagonista d'eccezione :mr. Luther Vandross, una delle voci più apprezzate del mondo soul, quella voce, quel giorno, decide di scolpire quella data, all'interno dell'arena di wembley, con una delle più belle cose che il panorama musicale soul e non solo, poteva offrire.
Luther, che nella sua breve vita è stato capace di vendere più di 40 milioni di copie di dischi e vincere 8 Grammy Award, ha preteso di essere ricordato, oltre che per questi numeri da capogiro, anche per un concerto che, per qualità degli arrangiamenti musicali, per le voci, i cori, le scenografie e coreografie, per gli ospiti, per la sopraffina rivisitazione di brani già famosi, e per la, non ultima, performance del grandissimo artista statunitense che sul palco ha fatto veramente di tutto, con quella voce capace di tutto, resta un monumento costruito da Luther, non semplicemente un monumento all'Artista, ma a tutta la musica, soul, r&b, pop, soft rock, nera, bianca e qualsiasi altra sfumature vogliate. Di quel Concerto di cui io sono entusiasta e di cui non faccio che vederne continuamente i video, rinnovando ogni volta le mie emozioni, cibo dell'anima, ci sono momenti particolarissimi che mi catturano completamente come alcuni duetti con Star straordinarie, ma in queste righe vorrei porre l'accento sul momento in cui viene celebrata "ain't no stoppin' us now": un'esplosione di raffinata disco che deflagra sul pubblico con gli archi, i fiati, con l'eleganza di un piano che miscela sapientemente il tutto, come in un cocktail coloratissimo dal gusto unico.
Affiatamento corale e orchestrale mozzafiato, la voce straordinaria del nostro Luther supportata ed enfatizzata dal nutritissimo coro fino ad un certo punto, da' vita poi,sul finire, a vocalizzi di altissimo livello stavolta in controcoro, in un gioco di voci veramente superlativo. Una zona in particolare del coro sembra evocare voci gospel: america bianca e nera a ballare, suonare e cantare note di grandissima intensità. Chi canta e chi ascolta non riesce a stare fermo: coriste e lo stesso Luther sottolineano cambi di passo e ritmo con movimenti sincronizzati l'uno con gli altri, niente è lasciato al caso neanche i sontuosi costumi delle 3 coriste centrali che richiamano altri tempi. E' una festa, la festa della musica, ma quella con la M maiuscola.
Grazie Luther ovunque tu sia!
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