Mi capitò di sentire in un locale romano qualche tempo fa questi giovani Lykaion e ne rimasi piacevolmente sorpreso. All'epoca alla voce militava Tiziana Palmieri, e avevano appena rilasciato uno stupendo demo chiamato "The Thing I've Left". Mi tenni così aggiornato tramite il loro Myspace ufficiale in attesa di nuove produzioni. Data la professionalità dei ragazzi e dalla incredibile dedizione alla band mi sarei aspettato immediatamente un vero album.... e invece.... ecco  un nuova demo

Anche se all'inizio sono rimasto un pò deluso per la pubblicazione di soli 3 nuovi brani, ho capito immediatamente il motivo di cotale gesto: un cambio di line up, che ha aperto la strada ad un nuovo capitolo fatto di notevoli mutamenti, soprattutto nello stile. La defezione di Tiziana lascia spazio alla gutturale e disperata ugola del chitarrista Alessandro, che rifà piacevolmente il verso a Villa Lahiahla (Sentenced/Poisonblack). Ma oltre alle influenze di questi ultimi la band si ispira ai gruppi metal più interessanti degli ultimi anni: Nevermore, Katatonia, Anathema, Novembre e 69Eyes. Il tutto naturalmente  condito in maniera molto personale, tanto che l'ottimo connubio tra melodie malinconiche e classico thrash metal rende il sound dei Lykaion appetibile sia agli amanti, che ai profani del genere.

Il demo in questione di soli (Ahimè) 3 brani si intitola "Swallowed by the sea" e devo dire che dopo diversi ascolti (perchè ad essere sincero inizialmente non ho digerito il cambio di voce) ho cominciato ad apprezzarlo molto più del precedente: i 4 ragazzi sembrano molto più amalgamati che in passato e risultano molto più convincenti a destreggiarsi in uno stile più diretto e meno progressive. La malinconia che in passato aveva caratterizzato i vecchi brani, ora lascia spazio alla voglia di soprassedere, una voglia di rivalsa che esplode in song potenti e brillanti, suonati in maniera professionale, e anche molto orecchiabili grazie agli ottimi (mai scontati) ritornelli. Si apre con "The end of time" in cui escono fuori violentemente le influenze di 69Eyes e (ultimi) Him, ma meno smielati poichè sempre tinti di forti elementi di Metal classico e thrasheggiante, e caratterizzato da un immancabile ritornello catchy che ti ritrovi involontariamente a canticchiare durante la giornata. Si prosegue con "These Words", e questa volta (già caratteristica primaria del vecchio demo) i cambi di tempo e l'alternarsi tra momenti potenti ed altri lenti e malinconici la fa da padrone. Qui una nota di merito alla sezione ritmica di Valerio al basso e Andrea batteria, veramente impeccabili. A chiudere (così presto???) "The last song" forse la migliore, e racchiude in toto l'essenza della band: melodia, impatto, ottimo ritornello, arrangiamento professionale.

A questi ragazzi non manca nulla per essere presi in considerazione da una label seria del settore, hanno la stoffa per poter competere su buoni livelli (e possono ancora crescere), sono pieni di idee e propongono un sound  pulito, potente e anche ricercato. Spero vivamente che a loro (come per altri validissimi gruppi italiani) venga reso il giusto tributo nonostante l'ingiusto ostracismo che si attua verso la musica metal nostrana.

Tracklist:

The end of time, These words, The last song

LineUp:

Alessandro Sforza (Voce-chitarra) Fabio Valentini (Chitarra) Andrea Alberati (Batteria) Valerio Miseferi (Basso)

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