La storia dei Lynyrd Skynyrd ha molti elementi in comune con altre band leggendarie e "maledette": una vita di eccessi, tra alcol e risse da bar e una fine tragica, con l'incidente aereo che nel 1977 si portò via il cantante e leader carismatico Ronnie Van Zant, il chitarrista Steve Gaines e la corista Cassie Gaines. Un epilogo prematuro per un gruppo che tenne orgogliosamente alta la bandiera rock del Sud degli States durante gli anni '70.
Questo "One More From The Road", registrato durante i concerti ad Atlanta del luglio 1976, è una testimonianza della straordinaria dimensione live degli Skynyrd, capaci come pochi altri di elettrizzare il pubblico con esibizioni indimenticabili. Le canzoni ci conducono nella loro America, tra una ballata a effetto ("Tuesday's gone", "Simple Man") e un brano tirato irresistibile ("Gimme three steps", "Workin' for MCA"), per poi sfociare nel capolavoro assoluto, quella "Freebird" che mette la pelle d'oca ad ogni ascolto per la sua intensità e che in questa veste live diventa assolutamente trascinante, con quell'assolo di chitarra che sembra non finire mai (e questo non è certo un difetto). Il tutto senza dimenticare uno dei loro maggiori successi, l'inno "Sweet Home Alabama" e una brillante cover del classico di Robert Johnson "Crossroads".
Un cocktail micidiale di rock, blues e country che vede come indiscussi protagonisti Ronnie Van Zant, la cui voce caratteristica divenne uno degli inconfondibili marchi di fabbrica della band e il non meno importante trio di chitarristi Collins-Rossington-Gaines, veri artefici del tipico sound. Un disco che ci può dare solo un'idea della magia che i Lynyrd Skynyrd sapevano sprigionare sul palco, ma che comunque emoziona, offrendo sprazzi di grandissima musica.
Musica che gli spettatori di Atlanta ebbero la foruna di ascoltare dal vivo pochi mesi prima che il destino chiudesse per sempre le ali del free bird.
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