Aristotele, a suo tempo, scriveva che alcune melodie, alcune armonie musicali, avevano la funzione di educare i giovani, in altre parole costituivano la base del progetto etico all'interno di una società ideale. Ma questo lo scriveva già il maestro Platone. Aristotele va oltre. Aristotele dice che esistono anche delle melodie a cui non gliene può fregà de meno di essere edificanti e di avere una funzione sociale, e sono le cosiddette 'melodie entusiastiche': per intenderci, quelle che semplicemente hanno un effetto catartico su chi le ascolta.

Veniamo al dunque. Questo 'DECAY' è fortemente, fortemente catartico, è un disco che segna, travolge e incanta. Le incantatrici in questione sono le Mab, quattro ragazze sarde trapiantate a Londra, che dopo il demo autoprodotto 'Unstable dream', il 9 Novembre 2007 fa venire alla luce 'Decay', anch'esso autoprodotto e distribuito dalla Universal Music.

Dalla copertina di 'Decay' le ragazze appaiono come delle novelle streghe (altro che le Bambole di pezza) che nel loro calderone vanno ad infilare una riuscitissima miscela di Rock, Gothic Metal, ma anche diversi sprazzi di musica lirica (si guardino la chiusura di 'Suicidal Angel', il refrain di 'Last Tango in London', e la conclusione a polmoni spianati della cover 'Adrenalina' (no,non quella dei Finley) in particolare. La voce della cantante PJ (Psycho Jeremy) risulta qualcosa di mai sentito prima, sconvolgente tanto nella passione disperata e urlata della già citata 'Last Tango in London', quanto nella dolcezza (dietro un testo fortemente malinconico) della prima strofa di 'Black', a mio parere la migliore del disco, il vero e proprio apice, la straeccellenza in mezzo all'eccellenza. Il disco per la verità presenta punti un pò più bassi, ma non si parla assolutamente di tracce peggiori, bensì semplicemente di pezzi ('More' e 'Adrenalina' nello specifico), in cui vengono messe da parte per un attimo le atmosfere più goticheggianti (e a proposito di gothic va proprio menzionata la quarta traccia 'Astrophel', da brividi), e quindi più strettamente toccanti e suggestive.

Ora però viene il brutto. La scena del film in cui il cattivo fa fuori il nostro eroe (o se preferite quella in cui il Titanic sparisce tra gli abissi dopo l'impatto con l'iceberg). La fine. Eh si, perchè le Mab si sono sciolte, e ho provato a consolarmi parzialmente pensando che se non altro col tempo avrebbero potuto peggiorare, invece essendo andate così le cose, ci resterà solo, nella sua immutevolezza, questo piccolo capolavoro, questo gioiellino di catarsi. Perchè la musica può anche essere strumento sociale, ma prima di tutto è catarsi.  

P.S  Un ringraziamento a Marco-Lovelorn (altro debaseriota) che mi ha fatto conoscere questo disco.

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