Era il 1994 e il sottoscritto era tutto preso dai Pantera (ormai in parabola discendente) e dalla svolta stilistica dei Sepultura con "Roots", quando un amico mi fece sentire un gruppo chiamato Machine Head. Bene, quel gruppo mi folgorò e devo dire che e' un peccato che mancasse una recensione per questo disco fondamentale... quindi, ho pensato, perché non farla?

Questo disco è un assoluto capolavoro di post thrash metal e anticipa in molti casi il nu metal. Il thrash è dato dall'esperienza del loro mastermind Robb Flynn, ex vio-lence (gruppo cult thrash metal), che fondendo il suo stile con i nuovi suoni dettati da Pantera e simili creò con quest'album una sintesi perfetta. E' difficile citare qualche canzone in particolare perché a detta del sottoscritto sono tutte perfette, anche se "A Nation On Fire", "Davidian" e "The Rage To Overcome" sono un po' al di sopra delle altre. Per quanto riguarda i testi, sono tutti pieni di rabbia e voglia di giustizia in un mondo che agli inizi degli anni '90 si era svegliato dai colori e dai sogni degli '80... Infine, una menzione per la performance del batterista Chris Kontos che qui fa un lavoro assolutamente fenomenale e per la produzione del mitico Colin Richardson che dà al disco un suono assolutamente moderno e allo stesso tempo pulito e graffiante.

Tirando le somme, quest'album è un must per tutti gli appassionati di gruppi quali Pantera, Sepultura e Fear Factory.

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