In un periodo in cui l'hip hop pare in forte difficoltà, almeno dal punto di vista della genuinità e della ricchezza di suoni e contenuti, era necessario un revival vero e proprio del genere come pure artisti, brani e album in grado di scalare nuovamente le classifiche senza doversi piegare a mode danzerecce e cadute di stile comprometti. Il ghetto sonoro degli Stati Uniti è difatti saturo di incarnazioni viventi del classico cliché attribuito al territorio hip hop e le malandrine collaborazioni poppish con artisti e stelline mainstream si trovano in bilico fra scontato, insipido, noioso e già sentito. Una notevole eccezione a tutto questo è la chiacchierata figura di Kanye West, rapper-artista che ha rifiutato ciondoli giganti e magliette extra-large proponendo un mucchietto di lavori dignitosi, ricchi e ispirati, scevri degli ormai datati e, occorre dirlo nauseanti stereotipi black; a prescindere da un ego fin troppo sviluppato, da manie di grandiosismo e tendenze a denigrare i lavori altrui, West ha saputo sfornare una produzione seriamente e genuinamente hip hop come My Beautiful Dark Twisted Fantasy, ricca di momenti soul e alternative, ed è probabilmente l'unico che è stato abile e particolare nel maneggiare vene più pop e danzerecce in 808s & Heartbreak, dimostrando di possedere un approccio "europeo" ed "elettronico" che non cede al conformismo di massa. Altra personalità, forse meno incisiva di Kanye, è il giovanotto canadese Drake, fresco di un gradevole Take Care e di un buon featuring con l'ammiccante Rihanna.

La rinascita, o meglio il rinnovamento salubre e "pulito", dell'hip hop non poteva partire che da artisti e collettivi decisi ad approcciarsi a quelle sonorità con naturalezza, spontaneità anche in termini di visibilità mediatica, e con una piccolo ma significativa stretta di mano alla semplicità del buon pop da classifica. E anche il duo Macklemore - Ryan Lewis, il primo Mc e il secondo produttore e beatmaker, non poteva che muoversi in questa direzione molto più "sobria". Sebbene l'amicizia e la collaborazione fra il biondino Macklemore e Lewis possa vantare una cospicua datazione e il loro percorso creativo sia molto vicino al decennale dalla sua inaugurazione ufficiale, il duo irrompe durante la scorsa stagione con il semi-tormentone Thrift Shop, un brano che può decisamente assurgere a vera e propria resurrezione dell'hip hop "old school" da top ten. Il singolo, pur rilasciato dopo una sequela di altri pezzi lontani da fare breccia nel cuore delle chart, ha inaugurato il fortunato cammino di The Heist, il primo, vero passetto nel contesto mainstream. Se Thrift Shop è una sorta di gustoso compromesso funky-hip hop, il resto della produzione vira su un percorso che si dipana in territori soul, alternative, parzialmente pop, R&B, conscious-gangsta e con tracce etnico-tribali, quest'ultime assaporabili nel frenetico approccio "samba" di Can't Hold Us. Particolarmente significativa è Same Love, una riflessione sull'emancipazione LGBT trasformata in nenia folk-strumentale, mentre Ten Thousand Hour si "restringe" ad un flirt urban vagamente pop. Con Neon Cathedral e Thin Line ci si immege in luoghi trip-hop "alternativi", mentre Make The Money abbraccia l'hip hop melodico e orchestrale alla Kanye West. Da West si passa allo "scimmiottare" l'attualmente inattivo Eminem con Wing$, pezzo rabbiosamente rappato accompagnato dal classico coro gospel di voci bianche; altri buoni esemplari si trovano in White Walls, molto più orientato all'R&B contemporaneo, e alla frenesia dei sintetizzatori hip-hop di Jimmy Iovine.

Essendo per buona parte profano del territorio hip-hop e derivati e incapace di valutare attentamente un genere che non mi vede "adepto", posso comunque apprezzare il tentativo, piuttosto riuscito, di dare una svolta nuova al "ghetto-style", legandola alla purezza del sentimento e delle intenzioni e contaminandola attentamente con varie strumentazioni. Non penso di essere davanti a un monumento della cultura hip hop-soul-black come potevano essere i grandi Mcs dei Novanta e le varie voci femminile legate a questo filone, tuttavia The Heist può perfettamente rendere l'idea del sano album hip-hop, digeribile e assimilabile anche da parte di non aficionados come il sottoscritto.

Macklemore & Ryan Lewis, The Heist

Ten Thousan Hours - Can't Hold Us - Thrift Shop - Thin Line - Same Love - Make The Money - Neon Cathedral - Bombom - White Walls - Jimmy Iovine - Wing$ - A Wake - Gold - Starting Over - Cowboy Boots - Castle - My Oh My - Victory Lap.

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