A 24 ore dal suo ufficiale rilascio (in Italia) Hard Candy si presenta già monumentale agli occhi dei media. Mtv & Co. impazzano con speciali e video a Heavy Rotation, i giornali tornano ad esclamare Madonna!, le radio passano a palla qualsiasi cosa appartenga alla Madonna internazionale (e non parlo di figure mistiche religiose, sia ben chiaro) e le primissime centinaia di recensioni iniziano a comparire neanche fossero fiocchi di neve a gennaio.

Hard Candy l'ultimo fatica di Madge per la Warner Bros, è già un successo anche senza aspettare di vedere la Billboard Hot 200. Ma senza troppe riverenze arriviamo al dunque.

L'intero Album è stato prodotto da Chad Hugo, Pharrel Williams (7 traccie) e  Justin Timberlake accompagnato dal sempre verde Timbaland (5 traccie). E si sente. Non è che sia sbagliato, è che da una talent scout come può essere la Ciccone, magari affidarsi a produttori gia ultra famosi (anche se  ancora "à la page") che saturano il mercato ormai da qualche tempo, non è la mossa che ci saremmo aspettati, da una che dell'originalità ne fa un mestiere. Tutto qui.

Candy Shop è la prima traccia, quella a cui si presta più attenzione, quella a cui non si risparmiano critiche o lodi particolarmente condensate. Ma Madonna passa abbastanza bene. Una traccia tutto sommato di vecchio stile, un beat minimal in sottofondo e (grazie a dio!) una lirica vicina al termine "tagliente" (my sugar is raw!).
Dopo è il turno di 4 minutes prodotta dalla coppiata prezzemolina Justy &Timbo, molto orecchiabile, venata di quel Blackclub beat elettronico che ormai sfonda da qualche anno (ricordate Promiscuois Girl? Ecco, appunto).
La festa continua con Give it 2 me, candidato come secondo singolo e tormentone estivo, non si stacca  molto dalla traccia precedente. Forse non è la canzone più azzeccata di Hard Candy, ma il remix di Paul Oakenfold infondo al cd spacca un botto.
Solo al quarto motivo le cose iniziano a sembrare davvero interessanti. Heartbeat ovviamente ha subito campionato un battito cardiaco che si, ci riporta ai ritmi vintage di Confessions on a Dancefloor, ma allo stesso tempo è la prima sorpresina kinder dell'album.  
Miles away è una delle traccie più belle di quest'ultimo lavoro oltre che ad essere una delle poche ballad di Hard Candy. Racconta di una storia d'amore che è alle prese con una distanza fisica che fa la differenza. Ricorda i tempi (artisticamente davvero produttivi) in cui Madonna si affidava alle mani di Mirwaiz, per intenderci il dj franco-turco che produsse Music, American life e Confessions on the dancefloor.
Subito dopo segue quella che può essere interpretata come la risposta a She's Madonna di Robbie Williams. Tanto che la canzone si chiama  She's not me. Piccola parodia di se stessa , sembra uscita dall'album precedente, non ha bisogno di remix aggiuntivi.
Incredibile sfida i suoni moderni, anzi modernissimi, paragonabile alle ultime produzioni di Basemant Jaxx, o degli Audio Bullys. Da un punto di vista fonico-produttivo, impeccabile. A tratti tamarra.
Madonna è riuscita per l'ottava traccia, a riunire pezzi grossi come Timbaland, Pharrell e Kanye West nello stesso studio di registrazione. Beat goes On è largamente aspirante ad essere una delle migliori traccie dell'album. E non solo per il ritmo synco-pop, ma anche per una lirica che abbraccia le migliori intenzioni di Madge (Say what you like, do hat you feel...). Per l'occasione con un Free lancer Kanye West davvero inappuntabile.
Iperbole discendente per Dance 2 night forse troppo justiniana. Sicuramente di quel glam di cui Justin è maestro ma del quale ha abusato fin troppo. Anche perché questo non è Futuresex/Lovesounds il ritorno. Il sangue latino di Madonna la spinge a creare inraticamente ogni album uno spazio Isla Bonita. Il che può sembrare snervante se non fosse che questa volta con Spanish Lesson il beat è curioso. Tutto sommato degno di nota.
Il meglio viene ora. Devil wouldn't recognize you è in assoluto la traccia più autentica dell'album. Dimenticatevi tutto e offritevi completamente a questa ballad dei tempi moderni. Dedicata ad un tipo di candore così artificioso che nemmeno il diavolo riuscirebbe a smascherare. Sarebbe un delitto di primo grado non pubblicarlo come singolo.
Giungendo alla fine ci si chiede chi sia davvero il maestro e chi lo schiavo (Who is the master and who is the slave??). Non si capisce se sia Madonna ad aver dominato scena per più di 50 minuti o se è la scena che ha dominato lei. Voices è così l'ultima traccia prima della resa dei conti con sensazioni e paragoni.

A conti fatti Madonna non ribalta, non mette a soqquadro una nuova realtà e non confonde come è abituata a fare. Questa volta non stravolge ma piuttosto ci coinvolge in un viaggio se non altro interessante, e ovviamente conferma se stessa come grande artista.

1- Candy Shop  7/10
2- 4 Minutes     7/10
3- Give It 2 Me  7/10
4- Heartbeat     7.5/10
5- Miles Away    8/10
6- She's not me   6/10
7- Incredible      7.5/10
8- Beat goes On   8/10
9- Dance 2Night    6.5/10 
10- Spanish Lesson 6.5/10
11- Devil wouldn't Recongnize You  8.5/10
12- Voices            7/10

Voto Complessivo: 8/10

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