Secondo il mio mitico prof di spagnolo la paella è molto semplice da fare e chi dice che esiste una vera ed unica ricetta o non è spagnolo o non ha capito un beneamato cazzo. Si, ammetto che mi sono permesso delle libertà nella trasposizione della summa di tale Prof. Javier, ma il "prendi una padella e ci metti dentro tutto quello che hai in frigo" me lo ricordo bene. La paella infatti è un piatto di avanzi, ottimi avanzi, messi assieme per non buttare via niente. Il risultato? Stupefacente.
I Mägo de Oz sono una paella musicale. La suddetta band, calientissima in sede live, ed estremamente valida dal punto di vista tecnico è esplosa in patria da un bel po' di tempo. Qui da noi invece si sono fatti conoscere a pochi intimi solo con "Finisterra" (il loro migliore album) e "Gaia I" e "Gaia II". Oggi voglio parlarvi dell'ultimo prodotto: "Gaia II".
Prima di tutto il disco non lo potete trovare nel vostro negozietto in quanto la produzione della casa discografica non si fila il mercato extra-iberico (cantano in spagnolo e in patria riempiono i palazzetti). Quindi, se riuscirò a intrigarvi con quanto segue: fate scalciare il mulo o ordinate via internet.
Ritorniamo alla paella. L'accostamento mi è venuto in mente non solo perché ora sto scrivendo con la pentola sulla scrivania, ma perché il genere dei Mägo de Oz è proprio come questa forchettata che mi appresto a mangiare (e che spero vivamente di digerire prima dell'inizio dell'allenamento odierno): indecifrabile!
Partiamo dalle certezze. I Mägo de Oz sono completamente fusi e dei pervertiti. Dai, guardate bene la copertina ed il retro del libretto. Distinguete la selva di peni e vagine che camminano per il pavimento??? Armatevi di vocabolario e leggete alcuni loro inni!!! Gli iberici sono una band che in ogni nota trasuda spensieratezza, leggerezza e carica positiva. Questi sono dei cazzari, festaioli indefessi che espletano il loro encomiabile status tramite un suono solare che prende a piene mani dal folk, dal metal più classico dei maiden (con riff potenti ed assoli magnifici), dal power più veloce, dall'epic e pure dal sinfonico. Una paella suonata e cantata divinamente per un sound esagerato, potente ed assolutamente unico che richiama solo ed esclusivamente i Mägo de Oz. Dove cavolo potete trovare break in cui chitarre, violini e flauti traversi si uniscono per meravigliosi e complessi crescendo mentre linee vocali davvero superbe per estensione e passione si intrecciano?? I cambi di tempo poi caratterizzano una sezione ritmica incalzante che spazio dal lentissimo al doppio pedale.
I Mägo de Oz danno alla luce un doppio cd lunghissimo (15 brani) con due suite eterne nel quale ci potete trovare proprio di tutto. La terremotate, esagerata e mutevole Voz Dormita racchiudere tutta l'essenza degli spangoli: vi basterà ascoltarla anche distrattamente per capire se fanno per voi oppure no in quanto i nostri, oltre a dividere molto tra detrattori e fans, danno alla luce dischi qualitativamente eterogenei. Provate quindi e fatemi sapere: io non riesco a staccarmene. Scusate per la brevità, ma devo andare a saltare in palestra. Spero di aver reso l'idea.
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