Se dovessi trovare un termine adatto per descrivere la musica di questo gruppo inglese, userei l'aggettivo 'raffinato'. Questo compact disc, contiene gli album "Seasons" del '70 e "Songs From Wasties Orchard" del '71, riproposti ottimamente, anche come registrazione, dalla Mercury nel 1999. Il nome del gruppo è stato preso dal noto trattato del 1215, che segna l'inizio della storia inglese.Originariamente i Magna Carta erano un duo formato da Glen Stuart e Chris Simpson. Il primo lungo brano "Seasons" (22:21 min), chiarisce perfettamente gli intenti musicali dei musicisti guidati dal cantante e chitarrista Chris Simpson. Questo pezzo, particolarmente emozionante e variegato, è suddiviso in ben nove parti, tutte amabilmente collegate tra loro con ottime sezioni vocali delicate e quasi sussurrate, indubbiamente, tra tutti i brani presenti sul disco, è quello più propriamente progressivo. Gli altri pezzi, invece, durano mediamente 3/4 minuti, alcuni di questi sono decisamente sopra la media, mentre altri un po' meno, anche se sono tutti degni di nota. Sempre nel primo album, vorrei segnalare i piccoli capolavori di "Elizabethan", "Ring of Stones" e "Airport Song", tutti all'insegna di una musica garbata ed estremamente gradevole, sottile e piuttosto intima, in questo disco compare anche il futuro tastierista degli Yes Rick Wakeman. Il secondo album prosegue sulla stessa direzione musicale, ovvero delle ballad evocative e a tratti malinconiche. A mio avviso, risaltano nuovamente le ben strutturate parti vocali (ovviamente a chi gradisce questo genere di cantato) e alcuni memorabili virtuosismi strumentali, con composizioni sempre estremamente curate, mai banali o scontate. Mi hanno emozionato in modo particolare: lo strumentale "Sponge", originale e convincente sia come musica che come composizione. Valide anche la frizzante "Good Morning Sun" e le quasi Folk-Rock "Home Groan" e "Parliament Hill", la commovente "White Snow Dove" e la simpatica "Country Jam". In tutti e due gli album la musica, in certi momenti, diventa quasi impalpabile e misteriosa, ma possiede sempre una sua ben precisa personalità pregna di emozioni profonde ed insinuanti. Il gruppo dopo un breve successo rimarrà 'relegato' nel circuito del Folk minore, producendo nonostante tutto opere di livello più che dignitose. Più che soddisfacente il booklet, soprattutto riguardo la parte biografica, estremamente curata, ma anche nelle note tecniche molto dettagliate (John Tobler, 1998), anche se è stata stampata con una scrittura quasi microscopica (almeno dal mio punto di vista). Sempre nel libretto, sono contenute le copertine dei due dischi, la prima rappresenta una sorta di bassorilievo floreale molto suggestivo, mentre quella del secondo album, raffigura il fianco di una cassa contenente delle mele rosse, ottimi tutti e due i loghi del nome del gruppo presenti sulle due copertine. Prima di terminare, voglio anche far presente, data la proposta musicale di genere Folk, sostanzialmente esente da certe 'spinte' Rock, che il disco è consigliato ad un certo tipo di di ascoltatori e appassionati di questo genere musicale, anche se potrebbe emozionare chi è alla ricerca di atmosfere musicali sognanti e a tratti anche romantiche.

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