Internazionale Comunista di Debaser

Dal ciclostile a infernèt senza mai tradire la lotta di classe! CLASS PRIDE DEB WIDE!

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 Approvata dal Comindeb  Artista del Popolo  In Siberia!
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The Worth of Women: il femminismo è nato nella Venezia del Rinascimento
Dal 30 marzo al 9 aprile, Kairos Italy Theater porta in scena il testo di Moderata Fonte, pseudonimo di una scrittrice veneziana la cui opera, 'Il merito delle donne' può essere considerata la nascita del femminismo nella Venezia del Rinascimento! Ingrandisci questa immagine
Pillole della NOSTRA storia (7). "Io marcio alla volta di Leshnjuv dove ha sede il comando divisionale. Mio compagno è ancora una volta Prishcepa, un giovane cubanese, canaglia infaticabile, comunista ripulito, futuro ricettatore, sifilitico spensierato, indolente mentitore. Egli indossa un rosso mantello circasso di panno fine ed un cappuccio di pelo gettato sul dorso. Per strada mi ha raccontato la sua storia. Non potrò mai dimenticare il racconto. Un anno fa Prishcepa era evaso dai bianchi. Essi presero per vendetta i suoi genitori in ostaggio e li uccisero in contropartita. I vicini ne avevano saccheggiate le proprietà. Quando noi cacciammo i bianchi dal Kuban', Prishcepa fece ritorno al paese natio. Era mattina, albeggiava, e il sonno dei contadini sospirava in un'aria pesa e guasta. Prishcepa noleggiò un carretto militare e girò per il paese a raccoglier i grammofoni, i vasi da kvas e i tovaglioli ricamati di sua madre. Egli era uscito in strada con un mantello nero e un pugnale ricurvo alla cintola: la carretta strisciava dietro di lui. Prishcepa passava da un vicino all'altro e la traccia sanguinosa delle sue impronte si allungava dietro di lui. Nelle capanne dove il cosacco scovava degli oggetti di sua madre o il bocchino da pipa di suo padre, egli lasciava le vecchie sgozzate, i cani impiccati sui pozzi e smerdava le icone. Quelli del paese seguivano cupamente il suo itinerario, fumando la pipa. I giovani cosacchi s'erano sparpagliati per la steppa e tiravano il conto. Il contro gonfiava ed il villaggio taceva. Appena ebbe finito Prishcepa rientrò nella desolata casa paterna. Ridispose il mobilio ricuperato nell'ordine che si ricordava dall'infanzia e mandò a comprare dell'acquavite. Rinchiuso nelle capanna, egli bevve per due giornate: beveva, singhiozzava e tagliava i tavoli con la sciabola. La terza notte il villaggio vide fumo sulla bicocca di Prishcepa. Lacero e bruciacchiato, con le gambe che gli si piegavano, egli trasse di stalla la mucca, le introdusse la rivoltella in bocca e sparò. La terra fumava sotto di lui, un cerulo anello di fiamma s'involò dal comignolo e si dissipò, in stalla singhiozzava il vitellino abbandonato. L'incendio sfavillava come una domenica. Prishcepa slegò il cavallo, saltò in groppa, gettò nel fuoco una ciocca dei suoi capelli e disparve."

Da "L'Armata a Cavallo" (1926) di Isaak Babel', scrittore e soldato di cavalleria dell'Armata Rossa durante la Guerra Civile Russa. Fervente bolscevico leninista morto ammazzato dall'NKVD con l'approvazione di Stalin.