Championship Vinyl Shop

è il negozio di dischi presente in "Alta fedeltà", il romanzo di Nick Hornby. L' habitat naturale per misantropi individui che si muovono agilmente su e giù per le scale del pentagramma, tra gli scaffali colmi e ben catalogati di "oro nero, lucido e circolare". Più semplicemente, il regno dei feticisti della seconda arte. Se vi sentite attratti da questo gruppo come una stella verso il buco nero, se parlando di cucina, meteorologia o del tubo del lavabo che si è rotto, arrivate sempre, inspiegabilmente a parlare di musica e, innanzitutto, se riuscite a riconoscere un'opera osservandola di notte, in una oscura galleria, con un palmo di polvere e coperta con un telo, questo è il gruppo che fa per voi, garantito.

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Aggiungetemi!
Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto
Correvo dietro ai cani
E da marzo a febbraio mio nonno vegliava
Sulla corrente di cavalli e di buoi
Sui fatti miei, sui fatti tuoi
E al Dio degli inglesi non credere mai

E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo
Rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
Cambiai il mio nome in "coda di lupo"
Cambiai il mio pony con un cavallo muto

E al loro Dio perdente non credere mai

E fu nella notte della lunga stella con la coda
Che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
Crocifisso con forchette che si usano a cena
Era sporco e pulito di sangue e di crema

E al loro Dio goloso non credere mai

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
Possedevo una spranga un cappello e una fionda
E una notte di gala con un sasso a punta
Uccisi uno smoking e glielo rubai

E al Dio della scala non credere mai

Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte
Ci fecero l'esame dell'alito e delle urine
Ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
"Per la caccia al bisonte" disse "il numero è chiuso"

E a un Dio a lieto fine non credere mai

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn
Capelli corti generale ci parlò all'università
Dei fratelli tute blu che seppellirono le asce
Ma non fumammo con lui, non era venuto in pace

E a un Dio "fatti il culo" non credere mai

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
Che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
Che ho imparato a pescare con le bombe a mano
Che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano
Con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
Ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria

E a un Dio
E a un Dio
E a un Dio
E a un Dio
E a un Dio senza fiato non credere mai

(di Fabrizio De Andre & Massimo Bubola)

Coda di Lupo