10 Storie di musica. 4) Chet Baker. These Foolish Things - Chet Baker Sextet
Ci sono cose che tutti sogniamo. Ad esempio: uno va a fare benzina e scopre che il tizio che ti sta pulendo il vetro è il più grande trombettista bianco della storia del jazz, sparito – misteriosamente – da un bel po’ di tempo.
Certo non è facile riconoscerlo: il “James Dean del Jazz” è precocemente invecchiato, il viso una volta così bello è ora solcato di rughe, di una magrezza malata che mostra sul corpo tutti i segni di una vita vissuta senza regole e, cosa più grave, non ha più i denti anteriori. Poco conta che se li fosse fatti togliere per una malattia, che li avesse persi in una rissa o che glieli avesse fatti strappare uno spacciatore a cui doveva dei soldi (molte cose della sua vita non sono chiare). Fatto sta che non poteva più suonare.
Il tizio che lo riconosce alla pompa di benzina (chi era questo tizio? Anche qui le versioni sono diverse) non lo lascia lì, lo va a trovare ancora, lo aiuta a riprendersi.
Come? Cosa fa esattamente? Io so solo che, qualche tempo dopo Chet va da Dizzy Gillespie e gli chiede i soldi per una dentiera. Con una dentiera forse posso ricominciare – gli dice.
Ora, non è che Dizzy mollasse i soldi con facilità, né che ne avesse poi così tanti, inoltre – diciamocelo – dare soldi a Chet era come buttarli nel cesso. E poi quel Chet lì, lo aveva surclassato (più di duecento voti di differenza) nel sondaggio tra i migliori trombettisti della rivista “Down Beat” nel ’54. Però, stavolta, Dizzy quei soldi glieli dà.
E Chet rinasce, non sarà facile: non si suona la tromba con una bocca di ceramica. Ma Chet torna a suonare.
Quanto mi piacciono le seconde occasioni! Cadere e ricominciare: è il destino degli eroi….
Vabbè Chet ci mette poco a riprendere la vita di prima. Entra ed esce di Galera (anche in Italia, Chet amava l’Italia), continua ad avere bisogno di denaro ed a scappare dai debitori, riprende a farsi come un dannato.
Poi, a neanche 59 anni, vola giù da una finestra d’albergo ad Amsterdam.
Incidente, suicidio, qualcuno a cui doveva dei soldi? Chissà! Molte cose della sua vita non sono chiare.
Ma quanto mi sarebbe piaciuto esserci passato io da quella pompa di benzina….
Ci sono cose che tutti sogniamo. Ad esempio: uno va a fare benzina e scopre che il tizio che ti sta pulendo il vetro è il più grande trombettista bianco della storia del jazz, sparito – misteriosamente – da un bel po’ di tempo.
Certo non è facile riconoscerlo: il “James Dean del Jazz” è precocemente invecchiato, il viso una volta così bello è ora solcato di rughe, di una magrezza malata che mostra sul corpo tutti i segni di una vita vissuta senza regole e, cosa più grave, non ha più i denti anteriori. Poco conta che se li fosse fatti togliere per una malattia, che li avesse persi in una rissa o che glieli avesse fatti strappare uno spacciatore a cui doveva dei soldi (molte cose della sua vita non sono chiare). Fatto sta che non poteva più suonare.
Il tizio che lo riconosce alla pompa di benzina (chi era questo tizio? Anche qui le versioni sono diverse) non lo lascia lì, lo va a trovare ancora, lo aiuta a riprendersi.
Come? Cosa fa esattamente? Io so solo che, qualche tempo dopo Chet va da Dizzy Gillespie e gli chiede i soldi per una dentiera. Con una dentiera forse posso ricominciare – gli dice.
Ora, non è che Dizzy mollasse i soldi con facilità, né che ne avesse poi così tanti, inoltre – diciamocelo – dare soldi a Chet era come buttarli nel cesso. E poi quel Chet lì, lo aveva surclassato (più di duecento voti di differenza) nel sondaggio tra i migliori trombettisti della rivista “Down Beat” nel ’54. Però, stavolta, Dizzy quei soldi glieli dà.
E Chet rinasce, non sarà facile: non si suona la tromba con una bocca di ceramica. Ma Chet torna a suonare.
Quanto mi piacciono le seconde occasioni! Cadere e ricominciare: è il destino degli eroi….
Vabbè Chet ci mette poco a riprendere la vita di prima. Entra ed esce di Galera (anche in Italia, Chet amava l’Italia), continua ad avere bisogno di denaro ed a scappare dai debitori, riprende a farsi come un dannato.
Poi, a neanche 59 anni, vola giù da una finestra d’albergo ad Amsterdam.
Incidente, suicidio, qualcuno a cui doveva dei soldi? Chissà! Molte cose della sua vita non sono chiare.
Ma quanto mi sarebbe piaciuto esserci passato io da quella pompa di benzina….
Carico i commenti... con calma