La rassegna #zot2017 vi porta in giro per il mondo con questo progetto di Francois Cambuzat pubblicato lo scorso anno su Glitterbeat.
Ifriqiyya Electrique - Ruwahine (Glitterbeat, May 26, 2017)
Un progetto più che interessante pubblicato su Glitterbeat lo scorso maggio. L'idea è di Francois Cambuzat, leader dei Putan Club, francese, ma storicamente legato all'Italia meridionale e del resto "Ifriqiyya Electrique" più che una vera e propria band, si potrebbe definire come un il moniker che ha adottato specificamente per questo suo progetto in cui - accompagnato dalla storica compagna di avventure, la bassista Gianna Greco e Pierpaolo Leo - si affaccia letteralmente sul Mediterraneo e guarda alla cultura del rituale adorcista di Sidi Marzuq praticato dalla comunità Banga e che costituisce un evento annuale nelle comunità nere della Tunisia meridionale. Sono i discendenti degli schiavi Hausa trasportati lì dall'Africa sub-sahariana: è un rituale di adorazione nei confronti degli spiriti. Una specie di rito estatico e che Cambouzat ha voluto definire come post-industriale e che ha sviluppato in questo album denominato "Ruwahine" (proprio come gli spiriti della invocazione) e che fonde sonorità sperimentali e avant-rock con i rituali sufi del deserto tunisino e le voci di Ali Choucen, Youssef Ghazala, Tarek Sultan e Yahia Choucen e il suono indistinguibile delle tabla. Il furore post-industrial e il suono potente del basso impera in maniera compulsiva in tutte le composizioni, accostate a sperimentazioni no-wave e per la verve delle interpretrazioni, che rimanda al ruggito dei grossi felini sub-sahariani, accostati a artisti come Lydia Lunch. Ma possiamo in alcuni rituali al di là degli arrangiamenti riconoscere quella lontana matrice blues che poi si svilupperà nel nuovo continente e non mi stupisco in questo se alcuni mantra e rituali sufi recitati solo a voce e senza alcuna strumentazione come "Mawwel" oppure "Sidriiya" potrebbero alla fine farvi pensare a Leadbelly. Un mondo, una sola specie, le stesse radici.
Ifriqiyya Electrique - Arrah arrah abbaina - Bahari - Tenouiba
#ruwahine #tunisia #glitterbeat
Ifriqiyya Electrique - Ruwahine (Glitterbeat, May 26, 2017)
Un progetto più che interessante pubblicato su Glitterbeat lo scorso maggio. L'idea è di Francois Cambuzat, leader dei Putan Club, francese, ma storicamente legato all'Italia meridionale e del resto "Ifriqiyya Electrique" più che una vera e propria band, si potrebbe definire come un il moniker che ha adottato specificamente per questo suo progetto in cui - accompagnato dalla storica compagna di avventure, la bassista Gianna Greco e Pierpaolo Leo - si affaccia letteralmente sul Mediterraneo e guarda alla cultura del rituale adorcista di Sidi Marzuq praticato dalla comunità Banga e che costituisce un evento annuale nelle comunità nere della Tunisia meridionale. Sono i discendenti degli schiavi Hausa trasportati lì dall'Africa sub-sahariana: è un rituale di adorazione nei confronti degli spiriti. Una specie di rito estatico e che Cambouzat ha voluto definire come post-industriale e che ha sviluppato in questo album denominato "Ruwahine" (proprio come gli spiriti della invocazione) e che fonde sonorità sperimentali e avant-rock con i rituali sufi del deserto tunisino e le voci di Ali Choucen, Youssef Ghazala, Tarek Sultan e Yahia Choucen e il suono indistinguibile delle tabla. Il furore post-industrial e il suono potente del basso impera in maniera compulsiva in tutte le composizioni, accostate a sperimentazioni no-wave e per la verve delle interpretrazioni, che rimanda al ruggito dei grossi felini sub-sahariani, accostati a artisti come Lydia Lunch. Ma possiamo in alcuni rituali al di là degli arrangiamenti riconoscere quella lontana matrice blues che poi si svilupperà nel nuovo continente e non mi stupisco in questo se alcuni mantra e rituali sufi recitati solo a voce e senza alcuna strumentazione come "Mawwel" oppure "Sidriiya" potrebbero alla fine farvi pensare a Leadbelly. Un mondo, una sola specie, le stesse radici.
Ifriqiyya Electrique - Arrah arrah abbaina - Bahari - Tenouiba
#ruwahine #tunisia #glitterbeat
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