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Fallo sulla apposita barra grigia.
CAROSELLO CARNE MONTANA 1966 (GRINGO)

Guardate qua, figliuoli, e imparate cosa vuol dire essere vecchi: noi sì che eravamo buoni di fare la Pubblicità! Mica come voi sciacquoni a colori!

Di quel periodo ce ne sono di immense: autentici capolavori figli di un irripetibile periodo di grandissimo spirito creativo.
Pensate - solo rimanendo nell'ambito dell'allora "Recláme" - a personaggi del calibro di Gavino Sanna e Armando Testa: oggi, con il nostro "linguaggio impoverito", nessuno sarebbe in grado di capire slogan come il celebre "Chi Vespa mangia la mela".
Ehm... Neanche allora, a dire la verità, però c'era il coraggio di veicolare messaggi di assoluto spessore semantico, senza trattare il popolo come una massa amorfa priva di ogni stimolo cognitivo come avviene nel nostro tempo sbandato.
Uno slogan come quello sopra citato "passava" proprio perché non veniva analizzato, sezionato, spiegato: passava per "assonanza", semplicemente perché in cinque parole trasmetteva tutto il concetto di libertà, attraverso "quel" morso a "quel" frutto proibito.
Le persone erano molto più ricettive, ai tempi; erano appena state alfabetizzate proprio dal nuovo mezzo televisivo, ed erano in grado di elaborare più o meno consciamente concetti di cui magari non conoscevano l'archetipo, ma ne comprendevano il significato.
Datemi pure del VIP (Very Important Pedeón) o del Boomer o vattelapesca, ma gli Spot odierni trovo offendano la mia intelligenza.
Non so la vostra.
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