Prima fatica per gli abruzzesi Malanoctem, vecchio PROMO del 2009 e prima incarnazione assoluta della band.
Ho recuperato questo piccolo dischetto su youtube dato che praticamente è irreperibile e non credo vi siano rimaste copie per la vendita, perciò mi adopererò nel parlare esclusivamente dell'aspetto musicale, dato che in realtà, non ho il CD in mano e non posso constatare grafica, formato e packaging.

Partiamo subito col dire che i Malanoctem sono una band abruzzese attiva dal 2006, ma che per vari vicissitudini hanno trovato una stabilità di line-up soltanto nel 2008.
Praticamente quasi tre anni sono stati spesi a quanto sembra per assestare la formazione che ha portato alla nascita di questo promo di soli 2 pezzi.
Successivamente ben 2 membri su 5, addirittura i fondatori, sono stati sostituiti nel 2010, rispettivamente chitarrista e bassista.
Il Promo 2009 rappresenta un lascito del vecchio corso della band e racconta una storia vecchi millenni, se paragonato al nuovo EP "Dall'Adriatico all'Aldilà" uscito alla fine del Dicembre 2011 e che poco tempo fà ho avuto la fortuna di ascoltare.

Su DeBaser già è presente una recensione, ma prima o poi ne metterò una io, dato che per quanto mi riguarda, la passione nei loro confronti è in continua ascesa e vorrei tributare loro il mio giudizio sulla loro ultima fatica che reputo a dir poco eccellente.
Tornando ai Malanoctem, aggiungo che nessuno mai e poi mai ascoltando questo piccolo dischetto di appena 7 minuti si sarebbe immaginato che l'evoluzione stilistica dei nostri prendesse chissà quale piega, infatti questo "doppio singolo" con 2 inediti mai più ristampati contiene 2 classici brani metal senza infamia e senza lode.
In verità qualcosa nei solchi delle loro prime acerbe composizioni si può notare, un gusto magnifico per le melodie.
Ma partiamo con ordine.
Il CD si compone di 2 brani, rispettivamente Respect 2015 e Fire Embrace e rappresentano in toto una formazione acerba e priva di personalità. Li reputo in questa veste molto derivativi e scontati, ma in verità una buona base di crescita su cui puntare e rilevabile dopo un attento e meticoloso ascolto.

Premendo play sul lettore parte "Respect 2015", una song molto statica ma dalle linee vocali accattivanti e molto aggressive, forse l'unica nota positiva da segnalare è appunto la voce che graffia incessantemente per tutta la durata del pezzo.
Ad un attento ascolto oggettivo, la registrazione è molto semplice e minimale e ricorda costantemente le prime produzioni svedesi degli anni '90, benchè possono essere rinvenute influenze thrash metal della vecchia scuola americana (infatti la Bio riporta neanche a dirlo proprio questo), infatti in alcuni punti mi ricordano i vecchi Pantera.
In fin dei conti una canzone di 4 minuti che si lascia ascoltare ma che nell'ascoltatore non lascia assolutamente nulla, se non un grande senzo di precarietà compositiva.

Passiamo successivamente a "Fire Embrace", secondo pezzo del PROMO 2009. Qui spicca alla grande sin dal primo riff la loro forte influenza heavy metal e il loro gusto ridondante nelle melodie e negli intrecci chitarristici, il primo riff martella incessantemente l'ascoltatore e lo proietta nella Stoccolma dei primi anni '90.
La voce in alcune parti singhiozza e in altre eccelle, diciamo che è altalenante per tutta la durata del pezzo, ciò nonostante Antonio Pasquini (vocals) si esibisce in clean di tutto rispetto verso la fine della song. Nel finale della track le solite melodie tessono ottimi orditi di buon gusto e donano linfa a un pezzo che sarebbe stato in altro modo anonimo, almeno quanto "Respect 2015", un episodio a tutti gli effetti scadente da capo a piedi.

Sostanzialmente dopo un attento ascolto posso dire che le chitarre e la voce ne fanno da padrone per tutta la lungheza (???) del disco, mentre il basso e la batteria risultano non pervenuti, con una sezione ritmica a dir poco elementare e inconsistente.
La registrazione vecchio stampo dona però aggressività al tutto, essendo grezza e molto diretta ma purtroppo non eleva più di tanto un margine compositivo molto basso, anche se qualcosa di buono è rinvenibile nel gusto catchy dei ritornelli, dei veri e propri worm che ti si piantano dopo il primo ascolto direttamente sotto la corteccia cerebrale.

In ogni caso 2 soli pezzi sono troppo pochi per giudicare un opera come questa, ma sicuramente questa recensione servirà a chi vuol conoscere le origini di una band che attualmente si prospetta come tra le "future new sensation italiane" del 2012.
Teneteli d'occhio.

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