Premessa fondamentale: io sono un metallaro guerriero professionista, iscritto all’albo della Nera Fiamma con percentuale del 75% (alito da oscuro presagio: 22 punti; ascella di potenza marziale: 15 punti; uccello da apocalittico sterminio: 20 punti; nonno morto dopo uno scream rauco e particolare: 18 punti. E’ un po’ come al manicomio: se raggiugi l’80% hai le mazzate in omaggio).
Questa sera io e la mia ragazza siamo andati a comprare il primo indimenticato capolavoro dei Malignance, “Regina Umbrae Mortis”: facciamo sempre un sacco di porcate quando mettiamo su la morte, io mi faccio impalare all’albero di Nemehal e facciamo le orge in mezzo a immani battaglie e distese ghiacciate, genocidi e guerra nucleare: di solito il genocidio lo fa il mio amico Tommaso, l’ultima volta però mio padre ci ha scoperti e quella volta abbiamo rimandato la fine del mondo. In “Fornicate With Pestilence” c’è praticamente questo cadavere in un sarcofago, poi il sarcofago si apre e tutti gli gnomi si riuniscono coi folletti e gli spiriti maligni, si fanno un viaggio in acido e quando tornano arriva l’Anticristo e porta il riff.
In “Statement of Supremacy” entra in scena Rivfader compagno di Satana, che un giorno si sveglia e gli girano i coglioni, così chiama tutti i personaggi e va nella vallata di Belketre a portare il nefasto stendardo della guerra apocalittica, e si prende così seriamente che pure Satana gli consiglia un hobby. Di solito Rivfader lo fa il mio amico Beppe: l’ultima volta, però, suo padre l’ha scoperto e quella volta è arrivato a Belketre direttamemente Cristo. Strane bestie noi metallari, suoniamo una band che si chiama “Make a change: kill yourself”, una atipica evoluzione del libero arbitrio: arrivo sempre di buon umore ma quando li sento non rido più - questione di rispetto – mi drogo come una bestia e inseguo gli altri metallari, urlo “Esci da questo corpo!” mentre lo stereo passa “Even Satan plays speed”.
Lo chiamano metal depressivo, nella mia disperata ricerca del sapere è venuto dopo il metal nazionalsocialista, gli urlavo: “Satana non mi avrai mai!” mentre suonavano la marcia degli antichi barbari slavi. Quando sono depresso mi piace immaginarmi un metallaro perfettamente integrato, mi sposto con disinvoltura dai concerti thrash a quelli doom, mi sbronzo come un truzzo e confondo i generi, avvicino gli artisti, gli dico "Dopo aver fallito ho considerato la vita una cosa romantica" e nella loro disperata ricerca del sapere mi chiedono dov'è il cesso.
Troppo permalosi questi metallari depressi ad ogni modo: l’altro giorno sono stato a sentire uno per 3 ore, gli ho detto “Satana abbandona questo corpo di merda!” e allora lui per offendermi si è suicidato un altro giorno.
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