Brasile, 2014.
Allo stadio Mineirão di Belo Horizonte si consuma una delle 2 delusioni più grandi della storia della nazionale verdeoro, che esce sconfitta dal mondiale casalingo con un sonoro 7-1 da parte della Germania.
A 489 km di distanza, in quel di São Paulo, i ragazzi de La Blogothèque riprendono Mallu Magalhães mentre suona tre canzoni tratte dal suo album "Pitanga" (pubblicato nel 2011). In una sera illuminata del mite inverno paulista non sembra nemmeno di essere nello stesso paese del mondiale, come in una bolla che isola Mallu e gli altri dal contesto dominante
Pitanga è un frutto di 2 o 3 cm di diametro e di gradevole sapore agrodolce, di varie tonalità e diffuso in varie aree tropicali.
Benchè la proposta non s'ispiri unicamente alla musica brasiliana, il successo di "Pitanga" è rimasto (quasi esclusivamente) circoscritto nei confini nazionali. A soli 19 anni Mallu ha già 3 album all'attivo ed è il disco in questione a consacrarla da giovane promessa ad autrice affermata.
8 canzoni in portoghese e 4 in inglese, una dicotomia linguistica che si riflette anche nelle influenze della cantautrice brasiliana: da un lato la tradizione brasiliana, dall'altro il pop-rock anglofono di derivazione sixties.
"Sambina Bom" e "Ô, Ana" sono che episodi che citano, aggiornandole, le atmosfere eleganti della bossanova. Ma di Brasile c'è poco altro: per la Magalhães definizioni come "la nuova Gal Costa" o "la nuova Nara Leão" risultano quanto meno fuori luogo.
"Velha e louca" vive di sonorità vintage che richiamano un passato musicale più europeo che tropicalista; "Lonely" presenta una struttura marcatamente debitrice di certo folk americano; "Youhuhu" e "In the morning" hanno melodie piacevolmente infantili, di chiara impronta beatlesiana.
In "Pitanga" convivono alla perfezione un songwriting delicato e maturo (a dispetto della giovane età) e una produzione mai invasiva (ascoltare "Porque você faz assim comigo?") che rispetta il tono intimista dell'album. Un album che da maggiore respiro internazionale alla MPB e che nell'ambito pop rappresenta uno dei migliori casi di songwriting femminile degli ultimi anni.
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