Power metal danese, granitico, a tratti epico, a tratti thrash. Un po' di heavy qua e là, un po' di tastiere, riff potenti ed ecco fatto Darkness with tales to tell, secondo album in studio dei Manticora.

Dopo il fallimento del tentativo di allestire un tour europeo, la band danese si è data da fare per mettere su materiale e dar vita al secondo capitolo della loro discografia. Un'opera che ricalca in generale gli stilemi classici del power teutonico, ma non disdegna quegli inserti tastieristici in stile Blind Guardian, così come i potenti riff della "scuola" Iced Earth.

Il risultato di questa commistione di generi, diversificata ma comunque complementare, è un album che sicuramente non rimarrà negli annali della storia musicale di ogni tempo, ma che riesce comunque a sorprendere favorevolmente l'ascoltatore, grazie a composizioni mai banali e soprattutto grazie ad un songwriting dinamico e articolato, che al contrario delle liriche (uno dei loro punti deboli), donano a Darkness with tales to tell quel qualcosa in più che rende appetibile l'intero platter.

Un platter che si apre con l'ormai proverbiale intro e si scatena successivamente con "The chance of dying in a dream": un concentraro di potenza espressa attraverso riff maciullanti e ritmi sostenuti. Su queste stesse coordinate si muove "Dynasty of fear", altra pallottola power/heavy/thrash di pesantezza garantita, dove emerge il chitarrista solista Schultz Flemming che dimostra una buona capacità nel costruire soli originali senza scadere nei 20/30 secondi di evoluzioni speed senza capo ne coda.

Le prime tre tracce già ci permettono di evidenziare due elementi: il primo riguarda la voce del singer Lars Larsen, certamente adatta alla proposta musicale ma forse un po' troppo statica su tonalià basse. Il secondo elemento che diversifica questo album dal debutto Roots of eternity è la maggiore pesantezza della musica stessa, resa più "corposa" da inserti maggiormente thrash. Infatti l'articolata "Dragon's mist" mostra proprio questo, mentre "The puzzle" ci porta direttamente all'esatto contrario: arpeggi, andamento in stile ballata e un'atmosfera rarefatta di assoluto effetto. A mio modo di vedere l'highlight dell'album e una delle migliori song dei Manticora.

Dopo aver ascoltato Darkness with tales to tell, ci si chiede il perchè di alcune canzoni evidentemente riempitive come "The nightfall war" e "Lost souls", che spezzano il buon ritmo del full lenght. Peccato veniale perchè un paio di pezzi non rovinano un lavoro genuino, che nonostante possa risultare poco originale, contiene in se diversi spunti di riflessione.

Un ascolto è d'obbligo.

1. "From Far Beyond" (00:39)
2. "The Chance Of Dying In A Dream" (5:29)
3. "Dynasty Of Fear" (4:45)
4. "Dragon's Mist" (8:57)
5. "Felice" (6:37)
6. "The Nightfall War" (5:28)
7. "The Puzzle" (6:11)
8. "Critical Mass" (5:03)
9. "Lost Souls" (6:01)
10. "The Twilight Shadow" (5:26)
11. "Shadows With Tales To Tell" (7:04)

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