Ci hanno provato a sfruttare i Marah per il mercato. Proprio dopo "Kids in Philly", il loro gran disco del 2000 per l'etichetta di Steve Earle. Insomma un po' come fanno i ricchi club inglesi con i ragazzini talentuosi che scorgono sui nostri campi di calcio. Figuriamoci se i discografici si facevano scappare i fratelli David e Serge Bielanko di Filadelfia, capaci di mettere su un disco che fa incontrare Bruce Springsteen con i Replacements. Roba da tenere accesa la sacra fiammella del rock straccione per tutto il cammino dalla polvere della provincia americana allo smog dell'asfalto metropolitano. Un produttore come Owen Morris abituato a lavorare con gruppi di successo (Verve e Oasis) e registrazioni in terra britannica per cercare di ripulirli e così raggiungere il grosso pubblico, abituato a robe più alla moda ma prive d'anima. Ma è stato tutto inutile, i fratelli Bielanko sono dei cazzoni troppo romantici per cedere alle lusinghe smielate dello show business e sono ritornati a quello che sanno fare meglio: versare in un calderone quarant'anni di rock fatto di sangue&sudore e poi rotolarsi nella polvere del portico ai piedi di una Mary qualsiasi per una corsa lungo strade di tuono (ascoltare per credere la loro vecchia "Round Eye Blues").
Quando l'anno scorso le tazze delle mie orecchie hanno accolto il distillato alcoolico del nuovo "Angel of Destruction!" stavo per piangere dalla gioia, perché questi maledetti ubriaconi hanno riportato tutto a casa. Hanno assoldato altro personale, tra cui la brava Christine Smith alle tastiere, ma il fulcro sono sempre loro due alle chitarre con Dave che ha lasciato a macerare la voce nell'umido della notte, proprio come uno Steve Marriot o un Dan Zanes.
Tutto a casa....Ma quale? Quella specie di garage rock che sono gli scarsi tre minuti di "Old Time Tickin' Away" oppure il cortile festante di una ranch di frontiera con tanto di fisarmoniche e lalala ad abbellire "Santos de Madera"? La stanza al primo piano del saloon dove risuona il boogie sincopato di "Wild West Love Song" o forse il pub inglese dove Lennon/McCartney si sono scordati "Jesus in the Temple"? Sinceramente non lo so, so solamente che hanno combinato il vecchio sconclusionato casino che me li faceva mettere sul piatto sicuro che mi avrebbero (s)fottuto ancora una volta giocando a fare i cattivi, dando prima fuoco alle polveri ("Coughing up Blood") per poi spegnere l'incendio con la solita ballata ruffianona ("Blue but Cool") da ultima speranza. Prima di scivolare per sempre nel mondo degli splendidi perdenti.
Proprio come i fratelli Bielanko, perché sono certo al 100% che manderanno ancora una volta tutto a puttane.
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