In effetti, più che di recensione si tratta di un suggerimento. Mi rivolgo a chi parla, o perlomeno intende il tedesco. Questo è un film da guardarsi rigorosamente in lingua originale. Mi è capitato di vederlo ultimamente doppiato in lingua italiana, tradotto con il titolo "La rosa bianca" e mi ha profondamente deluso.
Julia Jentsch e Alexander Held sono due attori straordinari, la loro formazione è teatrale, peccato quindi perdersi le doti recitative che dimostrano nella parte centrale del film, quando Sophie viene interrogata dal Beamter della Gestapo. Non solo le parole, ma ogni singolo movimento dei loro corpi, rivelano tutta la loro competenza di attori e realismo, quasi si trattasse di scene filmate in presa diretta.
Il film è una ricostruzione meticolosa degli ultimi 5 giorni di vita di Hans e Sophie Scholl, due fratelli e studenti di medicina di Monaco che tra la fine del 1942 fino al 18 febbraio del 1943 organizzarono un gruppo di resistenza per risvegliare le coscienze sopite dal regime nazista. La loro fu una propaganda basata sulla parola, si limitarono a stampare volantini e a distribuirli in segreto per dimostrare come la guerra al comunismo e ai paesi plutocratici di Hitler non potesse essere vinta, ma soltanto prolungata. E' ovvio che un film è più godibile se si guarda in lingua originale, ma in questo caso è quasi obbligatorio. Forse questo è il film punta di diamante del momento di splendore che sta attraversando il cinema tedesco. Negli ultimi 5 anni sono stati prodotti in Germania film memorabili, come "Der Untergang", "Die fetten Jahre sind vorbei", "Goodbye Lenin" e il più recente "Das Leben der Andere".
Insomma, per chi soltanto fosse uno studente al linguistico, non perdete l'occasione di vedere questo film in tedesco.
Carico i commenti... con calma