Marco Notari nasce a Torino nel 1979 e si avvicina alla musica fin da bambino (un classico). Nel 2003 partecipa al Tora! Tora! Festival e altri eventi sonori assieme ai Madame, sua band dell'epoca. Nel 2006 rivisita, ma forse era meglio se stava buono, "Un Bacio Falso" di Garbo in chiave rock per la compilation "ConGarbo" e sempre lo stesso anno esce "Oltre Lo Specchio", un disco a metà tra il rock alternativo alla Afterhours e un rock classico più radiofonico... un disco che ho riscoperto ma che sotto certi aspetti non mi ha emozionato più di tanto, anzi.
Il rock proposto da Marco Notari e un rock d'autore quasi cantautoriale, quasi anni '90, dove la musica si lascia ascoltare ma resta ben salda su i suoi binari senza spostarsi più di tanto. Tra i pochi brani che si fanno timidamente "notare" (notare-Notari-notare-Notari, eh eh eh, troppo simpatico, sono pronto per Zelig...) troviamo "Speciale", un brano d'amore rock dalle tinte grunge, senza offesa per chi propone vero grunge, che si lascia ascoltare con tranquillità, "Lacrime", un altro brano d'amore rock un pò più radiofonico che si lascia ascoltare anche questo con tranquillità ma risulta un pò scadente nel testo in se e "Lamente D'Inverno", forse il pezzo più emozionante ma già sentito e già proposto da altre 1000 rock band italiane, una ballata lenta che si immerge in frasi poetiche e in certi casi abbastanza scontate ["...portami dove tutto è più semplice, dove crescono fiori d'ebano..."]; per quanto riguarda il resto posso dire che il disco risulta ripetitivo e alla lunga pure noioso. "Vertigini" ad esempio poteva essere un buon pezzo se sviluppato in modo più originale e fantasioso, "Noia Sacrificale" mantiene fede al titolo e lo pseudo brit-pop che si respira in "Automa" non decolla affatto. Peccato perchè la voce di Marco funziona e live, a detta di molti, i nuovi e vecchi brani ("Babele", il suo ultimo lavoro è uscito quest'anno) risplendono e convincono molto di più rispetto a quelli incisi.
Strano che un disco così neutro e con pochi episodi veramente validi sia stato distribuito dalla mitica e ormai rimpianta Mescal. Il mio voto è 2 anche se la mia bontà mi spingerebbe a dare un 3 almeno per l'impegno però, visto che non posso essere sempre così buono come recensore, a questo giro è andata così. In fondo non si può recensire solo dischi belli, ma anche quelli brutti (ancora non ci sono andato mai peso) e quelli mediocri (come in questo caso).
Vado ad ascoltarmi "Babele" per sentire se nel frattempo qualcosa è cambiato...
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