"Buon anno e tante care cose, a tutti!", ad un'umanità alla deriva, sull'orlo del baratro; ad un'umanità violenta, idiota, menefreghista, ignorante nel peggior senso del termine, indifferente, egoista, ipocrita, surreale e grottesca al limite del sopportabile: ad un'umanità nauseante, ecco il termine giusto, nauseante.

Non c'è speranza, qui: c'è però la voglia di osservare il tutto con uno sguardo sarcastico, ironico, personale ed originalissimo.

Una commedia molto divertente, ma nera come il buio più pesto, assolutamente indefinibile, perfettamente definita.

Sangue ("ettolitri!" direbbe il grande Mario Brega), perversioni, crudeltà e follia, orrore e orrori quotidiani e non, droga, visioni psichedeliche, psicopatiche e apocalittiche, esplosioni atomiche e chi più ne ha più ne metta insomma; il tutto in un crescendo inarrestabile e con una paradossale ed invidiabile coerenza nell'incastrare i vari tasselli del terrificante puzzle fino ad arrivare ad una terribile conclusione ma assolutamente sensata e perfetta. L'unica possibile.

Il cerchio aperto con lo scassato motorino sulla tangenziale si chiuderà perfettamente. Ma in un modo che mai avreste potuto immaginare.. o forse si viste le spaventose carte in tavola man mano lanciate.

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