Marco Tansini è un nome che a molti risulterà nuovo, come probabilmente sarà successo con i Tacita Intesa nella la scorsa recensione, tuttavia nella scena blues del Nord Italia questo chitarrista spunta un po ovunque che, cacchiarola, manco Pitbull penso abbia partecipato a così tanti lavori di altri artisti. Bluesman di stampo classico e capacissimo chitarrista (e si dal vivo l'ho potuto constatare) pubblica tramite la Tanzan Record di Lodi questo suo Blues Garage, album totalmente strumentale, tra una session da turnista e l'altra. Tutte le tracce del disco hanno un lieve sentore di Missisipi e anche l'idea di chiamare le tracce ognuna con un diverso colore suggerisce che Tansini del far capire dove vuol parare la sua musica se ne frega altamente. Il Blues di Tansini è un Blues semplice, di quelli da far andare di notte con un caffè in una mano e un buon libro nell'altra.

La prima traccia, Brown, inizia, inaspettatamente, con rumori garage. Nel senso letterale. Sentiamo la serranda del box auto che viene chiusa, qualcuno che sposta attrezzi ...
Poi ecco la chitarra di Marco che entra, il suono è limpido e le note si intrecciano volteggiando libere su un tappeto ritmico standard. Interessante l'alternarsi di fasi un pò più Hendrixiane a momenti più riflessivi e ponderati. E la musica va giù liscia come un buon bicchiere di vino. La segue Cherry, che strizza decisamente l'occhio alla commerciabilità con un groove di basso spiccatamente a metà tra il blues e il rock and roll e un tastierone di quelli che abbiamo imparato ad odiare dopo gli anni ottanta. Ciò nonostante lungi da me illudervi la qualità musicale sia inferiore infatti tutti questi elementi Marco li usa a suo favore riuscendo, a parer mio, a regalare un altro pezzo che scorre a meraviglia.

E poi scende la notte con il brano che da titolo all'album. Knopfler sarebbe euforico di sentir un pezzo come questo. Il tono infatti è quello di un Private Investigation e la chitarra si fa lamentosa e sobbalzante. Da sottolineare un incredibile uso delle pause e dei silenzi. E mi stupisco ancora che questo brano non sia stato inserito in nessuna compilation da viaggio in macchina, perché in effetti è proprio questo il mood, sembra quasi di vedere il deserto dello Utah di notte ed un vagabondo che seduto al ciglio di una strada suona alle macchine che passano.

Velocità, con Orange. E serviva dopo la distensione di quanto era venuto prima. Orange è un altro di quei pezzi ben commercializzabili ma che non tendono a snaturare il concept di musica da compagnia. Forse però qui si sente la mancanza di un vocalist e sembra troppo di ascoltare una di quelle backing tracks di YouTube. Green è invece un palese esempio di come con Tansini nulla vada dato per scontato. Paraboliche scale blues ed arpeggi fanno dello strumento protagonista del disco un vero e proprio cantante, tanto che viene da improvvisarci sopra qualcosa come "Oh baby, perchè mi hai lasciato ?". Se dovessi spiegare come mi raffiguro questa traccia nella mia mente la assocerei sicuramente alla definizione "E' una canzone che fa nascere i bambini". Piccola menzione d'onore è un passaggio verso la metà dove ascoltando attentamente di può sentir suonata la stessa frase di chitarra due volte ma la seconda quasi impercettibile e sospirante, che lascia come una piccola firma dell'autore.

Poi c'è Yellow e poi c'è Amber e poi ancora Purple e anche White. Ma di questo passo ripeterei sempre le stesse cose, chitarrista molto valido che suona musica leggera ma nello stesso tempo molto profonda atmosfericamente parlando.  Giusto su Blackmi soffermo un attimo di più perché riprendendo stilisticamente Blues Garage ne amplia maggiormente l'emotività e il risultato è una vera perla che tiene incollate le orecchie fino all'ultimo accordo in un tornado di sensazioni e un leggero odore di benzina.

Beh il giudizio ve l'ho già dato a inizio recensione. Un bel 7 e mezzo quasi 8 a questo disco, tradotto in debaseriano un 4 perché tre mi piangerebbe il cuore a darglielo.
Ah, e ...La Tanzan è un etichetta tutta da scoprire a cui io con il tempo mi sono affezionato (come per la Record Kicks ed altre) con artisti dal Pop-Rock al Metal. Vi invito perciò se l'album vi è piaciuto a comprarlo piuttosto che piratarlo, perché non è che c'hanno l'albero delle banconote nel cortile.

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