Zorro

Un eremita sul marciapiede

di Margaret Mazzantini

Uscito nel 2004, si presenta come un potenziale testo teatrale scritto perlopiù su misura del marito/attore Sergio Castellitto, sono solo 66 pagine ma riescono a contenere sia la vita di un barbone (divenuto tale per sua libera scelta dettata dalle circostanze legate ad un involontario incidente) sia la morte di un'aiuto benzinaio tale Mario.

Zorro in realtà non è il nome del barbone, bensì lo è del cane rimasto orfano del suo padrone e per questo motivo adottato temporaneamente.

Il breve racconto si svolge nell'arco di pochi spezzoni di giornate legate al passato e al presente del protagonista, della sua vita famigliare e lavorativa, compresa la svolta da “libero” clochard, Checchè possa apparire preferibile la sua situazione rispetto a quelli che lui definisce i “cormorani” della cosidetta società “civile” l'unica cosa che brama veramente è di ritornare a vivere assieme ad Anna sua moglie, che di lui sinceramente preferisce non averci nulla a che fare... nonostante l'abbandono di Zorro per tentare una riappacificazione con la sua amata.

Leggendo questo libro ci si può fare una limitata idea sulla libertà/costrizione del modo di pensare di molti che affrontano una vita piena di disagi con pochi sprazzi di una “felicità” sottratta ad un malessere continuo...

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