Gruppo da molti sottovalutato, i Marillion esordiscono nel 1983 con questo LP dal titolo molto intrigante, che rispecchia pienamente le atmosfere struggenti delle canzoni.

Il "Copione per una lacrima di giullare" contiene sei non brevi capitoli, sui quali la voce di Fish (molto simile a quella di Peter Gabriel, ma lo stesso bella) si erge, ora lamentosa, ora rassegnata, ora oscura...

Veramente magistrali le parti strumentali, considerando che siamo di fronte ad un gruppo al suo primo lavoro. Tra le canzoni spiccano, oltre alla title-track, "The Web" (nella quale Rothery ci regala un assolo di chitarra stupendo e le tastiere di Kelly colorano un maestoso finale alla "The Musical Box"), e "Forgotten Sons", canzone variegata e abbastanza sperimentale, a mio giudizio un capolavoro, in quanto contiene tantissime atmosfere diverse collegate tra loro molto bene. Deprimenti i testi, che Fish interpreta esprimendo perfettamente tutta la loro drammaticità. Un disco dunque in piena tradizione progressive? No, non del tutto. Le sonorità eccessivamente elettroniche e pompose tipiche degli anni 80 "sporcano" inevitabilmente la musica dei Marillion, malgrado la loro ferrea volontà di apparire come una classica prog-band. Ma le idee ci sono, e non sono male: "Script" è l'esordio di un gruppo che crescerà, che farà un buon successo e darà spontaneamente inizio a movimenti che oggi chiamiamo prog-metal o metal sinfonico.

E a tutti quelli che svalutano Fish e compagni, o per la loro presunta somiglianza coi Genesis o perchè il loro singolo "Kayleigh" avrebbe venduto -troppo-, dico di ascoltarsi questo disco e provare a dire che questa musica, paragonata alle vagonate di merda che uscivano quotidianamente lungo il corso degli 80's, non è bella.

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