Un astronauta morente che fluttua nello spazio infinito, che brucia come una falena alla luce di miliardi di fredde, silenziose stelle.
La terra è un grande pianeta di un bianco acciecante, ricoperto da milioni di luccicanti capsule luminose e insensibili animali meccanici che vaga errante nell'universo. L'astronauta ha un nome, ed è stato inviato per salvarli.
E' Omega, un'androgino alieno dalla chioma e gli occhi rosso fuoco, un'angelo sperduto nel vorticare del vuoto.
Con tali visionarie immagini Marilyn Manson inizia il viaggio intrapreso da lui, Omega, sul nostro pianeta. E sulle note fantascientifiche di "Great Big White World" si apre l'album.
L'atmosfera è surreale mentre una voce affilata, disumana eppure dolce e allo stesso tempo sofferente, ci narra con parole di pura poesia e sorprendente sensibilità il suo peregrinaggio spaziale. Fra magnificenti chitarre distorte e cori elettronici, incomincia la discesa su quello strano, sgradevole e pallido corpo celeste di nome Terra.
Mentre gli ultimi suoni fantascientifici vengono risucchiati via attraverso rumori di interferenze elettriche, si fa strada il basso voluttuoso di "The Dope Show". In perfetto contrasto con la purezza e l'innocenza della prima, questa traccia è un'orgasmo di distopia, epicureismo e sensualità orrorifica. Omega si trova alle prese con la realtà di quel mondo non più umano. Una voce graffiante e carnale canta su una base musicale futuristica, inquietante e trascinante. Le droghe, la fama, il sesso, sono le leggi che regnano ora sul pianeta.
Ma Omega non è uno dei "Mechanical Animals", lui è più umano di loro. La title-track è intrisa del malinconico romanticismo di un'amore impossibile, la certezza di essere estranei e soli in un mondo ostile."This isn't me I'm not mechanical" ripete incessantemente Omega prima di essere trascinato da "Rock Is Dead" in un forsennato ballo nichilistico fra freddi cori robotici. "Dissassociative" apre una parentesi introspettiva. Fra rumori d'acqua che scivola rapida su una superficie vetrosa, e parole di desolazione che si alternano a un ritornello fragoroso e disturbante, si viene trasportati via da un rumore d'eliche. "The Speed Of Pain" è una chitarra acustica e cori femminili che si trasformano in voci meccaniche verso la fine, la tristezza della coscienza di essere destinato a soccombere alla società senza valori in cui Omega è precipitato.
Gli animali meccanici hanno infatti preso il sopravvento , ci si avvia verso la distruzione e la trasformazione di Omega in uno di loro. "I Want to Disappear", "I Dont Like The Drugs (but the drugs like me)", "User Friendly", "Fundamentally Bullshit" e "New Model n.15" ne sono la prova: sommerso dai vizi terrestri, e offuscato dalla droga Omega è diventato un'essere nichilistico e finto, un manichino travestito da Rock Star. Risucchiato dallo Star System e lo Show Business da lui ripugnati, gioca a fare il ribelle e sprofonda nella dolce vacuità dei narcotici. La rivoluzione che era stato mandato a compiere sulla terra è orammai nient'altro che un prodotto commerciale. Il pianeta è destinato a morire. "The Last Day On Earth" è quindi una traccia dalla grande atmosfera, riflessiva, ispirante tragedia. Chitarre acustiche, tastiere fantascientifiche e una voce degenerata, scivolosa, soffice. L'umanità è divenuta un modulo, una società robotizzata, automizzata. Il pianeta si spegne lentamente.
"Coma White" chiude l'album. Un'allucinazione, un sogno, una morale, un'effetto collaterale delle droghe. L'atmosfera orammai ha raggiunto l'apice, e nel ritornello esplode lasciando brividi lungo la schiena. La voce di Manson è addolorata, sofferente, pungente, carica di rimprovero, innocenza e tragicità. Gli ultimi minuti del disco hanno dell'epico, la chitarra è straziante, la voce profetica e decisa fra i colpi di batteria e il suono limpido della tastiera che si perdono nell'infinità dello spazio.
"Mechanical Animals" è la perfetta metafora fantascientifica della Cristianietà. Il messia che giunge per salvare, ma che finisce per essere una vittima.
La rivoluzione di Cristo trasformata in prodotto commerciale dalla società. L'album è un'inno alle droghe, l'atmosfera sospesa e surreale, un coma bianco. Marilyn Manson sfrutta influenze di musicisti del passato, ma il lavoro finale non è nulla di già visto, ma anzi di una freschezza e originalità spiazzante. La completa trasformazione sia musicale che estetica di Manson lascia sbalorditi critica e masse, detrattori e fans.
Al giorno d'oggi davvero pochi sono capaci di simili imprese. L'opera è curata in ogni suo dettaglio, dal booklet che custodisce messaggi sapientemente occultati, il disco con su stampata l'immagine di una pillola ai concerti folgoranti luci e colori, dove Manson veste costumi spaziali e make up fantastici.
E' un'epopea fantascientifica, dai significati e il concept studiati ad arte fra riferimenti all'alchimia, la numerologia e la bibbia.
Un'opera profonda, emozionante, surreale.
E' impossibile descrivere cosa significhi quest'album. E' una droga, è innocenza, è lo spazio infinito, è l'eclissi.
E' Una pillola che può far di te chiunque altro.
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