Aspettavo con ansia un suo ritorno.
Dal 2007 lo aspettavo.
Dall'anno in cui aveva dimostrato di aver consumato del tutto ciò che rimaneva del suo strascico di controversie che lo aveva caratterizzato fin dal 1995.
Con "ANTICHRIST SUPERSTAR" ha spaccato di brutto.
Solo i Rammstein erano più INDUSTRIAL di quel disco.
Si è conquistato, con la sporcizia di quel capolavoro, l'attenzione di tutto il mondo per i quattro anni seguenti.

"MECHAN1CAL ANIMAL5", per quanto potesse proporre un Manson diverso da come i media lo avevano inquadrato fino a quel settembre del '98, con un mood un pochino più ironico e glam ha lasciato a bocca aperta tutti i fans del vecchio Brian che avevano riso davanti alle tette della foto copertina.
"Rock is dead", "Dope show", "Coma white", "Great big white world".
Sì, cazzo.
INDUSTRIAL.
Bellissimi pezzi.

Poi, all'alba del nuovo millennio, il piccolo Brian ha approfittato del massacro alla Columbine, avvenuto circa un anno e mezzo prima della pubblicazione di "HOLY WOOD", nel novembre del 2000.
HOLY WOOD.
Un titolo che fa riferimento alla croce di Cristo;
Un titolo che sembra alludere alla "croce" che Manson dovette sopportare durante quell'epoca.
Infatti, per chi non lo sapesse ancora, lui era stato incolpato di aver influenzato in modo negativo il comportamento violento dei due ragazzi artefici della tragedia in Colorado.
Questa è stata la sua risposta.
Bene.
Bello, bello comunque quell'album.
Quello è stato l'album che ha chiuso la trilogia anticronologica AS-MA-HW.
Molto sporco, INDUSTRIAL, metallico.
Se non avete mai ascoltato "Love song" o "A place in the dirt", vi consiglio di "perdere" 10 minuti della vostra preziosa vita a farlo.

Comunque, nel 2003 si è ripresentato con un'altra trashata (bella quanto esagerata) INDUSTRIAL con cui ha cercato di recuperare i fans persi dopo il video ridicolo di "Tainted lo.........vabè, non importa.
Ci è riuscito anche quella volta.
"THE GOLDEN AGE OF GROTESQUE" è stato il suo trionfo artistico.
Lavoro dinamico.
Un'evoluzione più elegante del predecessore.

Ok.

Poi, ha iniziato, aimè, ad indurre la mia defecazione.
E non solo con il suo assenzio "Mansinthe".

Non sono pronto per spiegare quanto siano inutili le due, anzi tre successive pubblicazioni.
Si salva solo qualche singolo.
"Four rusted horses" per esempio.
Anche la famosa "If I was your vampire".

E va bene.

Fin dal 2009 mi è parso evidente che i riferimenti del gruppo stessero cambiando.
C'era, forse, troppo blues nel loro "INDUSTRIAL".
Il loro, stava diventando pian piano una sorta di alternative rock che veniva ancora definito "INDUSTRIAL" da gente che non riusciva a rassegnarsi al fatto che il nome del "reverendo" non potesse trovarsi vicino alla categoria "alternative rock".

Ed eccoci arrivati al 2015.
"THE PALE EMPEROR".

(È un disco che sa essere radiofonico e grezzo allo stesso tempo – molte canzoni sono state registrate in un solo take. «È sporco, come lo sporco che ho sotto le
unghie, come qualcuno che ha scavato una fossa», ci ha detto Manson.)

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA

Mah......... di essere sporco è sporco.
Come la merda è sporco.
Sporco come la merda.

Scherzi a parte.

Vi giuro che non ho parole.
Sono riuscito ad ascoltarlo a malapena due volte.
Quest'album è statico.
Troppo.
Sempre gli stessi cazzo di riff di quel chitarrista mancato.

Voglio dire.......non è che sia troppo male.
Ma non posso fare a meno di pensare a tutte le loro pubblicazioni epicamente INDUSTRIAL che hanno segnato la storia degli ultimi vent'anni.

Mi sembra un lavoro del tutto forzato questo.

NON VI AZZARDATE MAI A CHIAMARE, ANCORA UNA VOLTA, TUTTO QUESTO "INDUSTRIAL".

Ascoltando "The Mephistopheles Of Los Angeles"........non lo so, ho pensato contemporaneamente alla sua "Rock is dead" per le percussioni, a "Stairway to heaven" per l'arpeggio iniziale e... a Johnny Depp.
"Deep six" sembra una canzone sviluppata appositamente per essere utilizzata in uno spot swag.
E non sto esagerando.
"Third day of a Seven Day Binge" fa tanto Strokes.

Non lo so ragà.
Cambiare è normale nella vita, ma non puoi farti scappare un pubblico come quello che avevano i Marilyn Manson fino al 2003.

Peccato.
Mi dispiace davvero.


"The Pale Emperor" sembra un disco scritto tutto in due giorni.
Ci credo che molte canzoni sono state registrate in un solo take.

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