Che vergogna! Che vergogna! Mario Bava, regista italiano, un genio assoluto, considerato genio in tutto il mondo...meno che in Italia, la sua Nazione. Oggi, qualcuno ha finalmente aperto occhi e orecchie e ha capito chi era Mario Bava, ma quando il maestro era in vita veniva considearto un registucolo da quattro soldi...registucolo da quattro soldi un paio di maniche! De Sica lo andava a trovare mentre girava per prenderlo in giro, la critica parlava di lui come uno squallido "collaboratore" di macchina che si era messo a fare il regista. Che vergogna!

Mario Bava, ve lo dico io chi era Mario Bava, un genio, un'artista, quel regista che in ogni film che ralizzava dava il via a qualcosa che sarebbe diventato importantissimo negli anni a venire. Ma voi lo sapete che senza Bava icone horror come Freddy Krugher, Micheal Myers e company molto proabilmente non sarebbero mai esistite ? Ma voi la sapete che il film che recensisco qui "La ragazza che sapeva troppo" oggi è universalmente riconosciuto come il capostipite del giallo all'italiana ? Ma voi lo sapete che registi come Burton, Landis, Fellini, Argento, Zombie, Miike, Craven, Dante, Gordon, Raimi, Romero avevano come maestro assoluto Mario Bava ?

In ogni caso, iniziamo la recensione di "La ragazza che sapeva troppo"...che film meraviglioso! Bava era già reduce da un capolavoro, a proposito Bava è uno dei pochi registi che ha esordito con un capolavoro, lui esordì con "La maschera del demonio" film indimenticabile con una grande Barbara Steele, un horror gotico, un capolavoro e pietra miliare del genere. E dopo un trionfo simile Bava passa al thriller, o meglio al giallo e gira uno splendido film ambientato in una sinistra e bellissima Roma. Una ragazza bellissima, appassionata di libri gialli si troverà ad indagare su misteriosi delitti che avvengono per le vie di Roma, l'assassino uccide sempre allo stesso modo, seguendo l'ordine alfabetico. Il terrore si dilaga per le vie romane buie, per quelle scale che sembrano non avere fine, lungo sinistri corridoi, attraverso sinistre voci registrate in un registratore, attraverso l'ascensore che porta chissà dove, attraverso una porta blindata che con ogni probabilità nasconde la chiave dell'enigma.

Bava gira il tutto in modo magistrale, una regia fantastica, sicura, perfetta, senza la minima imperfezione. Una fotografia degna di un film di Bergman, infatti il film ha un bianco e nero superlativo, per non parlare del gioco di luci e ombre in cui in questo film Bava si concentra particolarmente, regalandoci inquadrature fantastiche e tecnicamente parlando di rara bellezza e perfezione assoluta. Questo film è di estrema importanza nel mondo del thriller e del giallo all'italiana, non esagero se dico che tutti i film thriller o gialli, italiani e non dovranno per forza prendere qualcosa da questo film, infatti questo film ha tutti gli ingredienti che verranno poi ripresi da chiunque dirigerà un thriller. Io sono convinto che "Profondo rosso" non sarebbe mai venuto alla luce se Argento non avesse mai visto questo film, infatti a parer mio "La ragazza che sapeva troppo" anticipa il grande successo di Argento e questo lo si nota dalle ambientazioni, anche se il film di Bava è ambientato a Roma, ma il modo in cui viene ripresa la città è simile. Argento ha chiarmaente preso spunto dal film di Bava. La protagonista che viene coinvolta nella faccenda per caso, anche Argento in "Profondo rosso" ha un protagonista (un compositore) che per caso si troverà coinvolto in una brutta storia, l'assassino (che qui non svelo) ma anche in quel caso Bava ha aperto una porta a tantissimi registi.

Vedete ci sono molti film (io ora ho preso in esempio Profondo rosso) che sicuramente sono nettamente più famosi di "La ragazza che sapeva troppo", essendo più famosi di conseguenza la gente è portata a pensare che siano i film migliori, quando non sanno che molto prima di quei film ce ne sono stati altri che sono stati la chiave di tutto. E il film di Bava ne è l'esempio lampante e questo non lo dico io che non sono nessuno, questa è una cosa riconosciuta da critici di tutto il mondo. Quindi ora facendo due conti, un'opera così importante, realizzata in modo così magistrale, perfetta sotto tutti i punti di vista, rivoluzionaria e che sarà uno spartiacque per generazioni di registi futuri...come faccio a non parlare di capolavoro ? Come faccio a non arrabbiarmi se ripenso a quanto è stato sottovalutato Mario Bava quando era in vita ?

Alla luce di tutto questo io sono sicuro e sopratutto orgoglioso di dire a gran voce che "La ragazza che sapeva troppo" oltre ad essere un film fondamentale per il thriller all'italiana è anche un capolavoro assoluto, un cult da non perdere per nessun motivo al mondo. Un film che cattura, che coinvolge, una vera e propria lezione di cinema fatto alla grande con mezzi umili...e questo perchè dietro la macchina da presa c'era non un regista ma un vero e proprio genio, e il genio non ha bisogno di mezzi esorbitanti per realizzare un capolavoro. Bava è l'esempio lampante che con pochi mezzi ma con tanto ingegno pui realizzare un qualcosa di mastodontico. Ecco il suo genio!

Suspance, terrore, paura, follia, ombre, luci e un pizzico di ironia finale che non guasta sicuramente. "La ragazza che sapeva troppo" è un titolo da vedere, avere, possedere. Opera di estrema importanza, un capolavoro firmato da un genio che risponde a nome di Mario Bava.

VinnySparrow

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