Vedi Napoli e poi... Attacca il mandolino ad un Marshall! Giocando con questo popolare adagio, tutto 'sto disco lo si potrebbe sintetizzare in questo modo.
Questo è un viaggio molto particolare, che parte dal golfo di Napoli e arriva fino alle coste britanniche; via mare, ovviamente.... Quel Mare Mediterraneo prima e quell'Oceano Atlantico poi i quali vanno man mano colorandosi di un porpora intenso. A condurre questo viaggio in zattera è Mario Fasciano, artista partenopeo non nuovo a collaborazioni eccellenti, come nel caso della collaborazione con Rick Wakeman ad esempio. Ad attenderlo sulle coste britanniche, intenti a guardare nel contempo l'orizzonte, ci sono Ian Paice, Steve Morse e Don Airey dei Deep Purple.
Infatti il risultato consiste in un suono mediterraneo in salsa Deep Purple. A prima vista potrebbe sembrare una inutile "americanata", come quando si mette il ketchup sulla pizza ad esempio, ma non è così perchè Fasciano, da buon napoletano, riesce ad amalgamere sapientemente questi ingredienti apparentemente distanti. Fasciano prepara la vela, sente il vento e parte con la rilassata "'O Nainanà", una ballata dolce la quale diventa prepotentemente ed improvviasamente conturbante verso la fine, grazie ad un tempo da Tango e ad un bandoneon accattivante degni del miglior Piazzolla. Arriva una delicata notte sul mare ancora calmo, e Fasciano si rilassa con la sua "Notte Delle Stelle", scritta a quattro mano con Francesco di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso. L'alba è arrivata con i suoi colori, e parte "Tarantella A Dispetto", la summa di questo tanto inusuale quanto interessante incontro artistico: una canzone la quale tiene al propio interno i canoni classici della tarantella napoletana, non solo dal punto di vista teorico, ma anche dal punto di vista musicale, come è testimoniato dalla presenza del mandolino; il drumming storico e inconfondibile di Paice rende il tutto molto intrigante, e più i solo di Airey all'hammond lasciano sul mare la scia porpora definitiva.
La tavolozza di colori si arricchisce di un blu profondo, come il colore che avvolge la struggente "L'Amore Quando C'è", anche'essa scritta in duo con di Giacomo: malinconica, come il suono morbido e commovente della chitarra di Morse in occasione del suo solo. Arriva un sogno grazie a "Che Sogno", una delicata composizione la quale sembra scritta da Pino Daniele reduce da una esperienza New Age... Ecco, quando il calore del Mediterraneo incontra la freschezza dell'Atlantico, creando una corrente indomabile. Questo sogno tira la volata a "'A Notte", un pezzo sognante all'inizio ma che poi sfocia in modo vibrante con tutta la sua forza in modo energico e molto coinvolgenTe; in cui Arey e Morse cavalcano l'onda rispettivamente all'hammond e alla chitarra. "Sulo" sembra fare da cornice ad uno scenario marinaro e molto solitario, come se un vecchio faro abbandonato osservasse la zattera che passa davanti a lui intenta a proseguire il suo viaggio... Almeno questa è la sensazione che ho quando la sento. "Tu Sì Accussì" lascia nel suono una scia molto etnica e antica, ma nello stesso molto moderna: un ponte tra il passato e il presente, risultando anche molto suadente grazie al sax. Fasciano comincia a vedere le coste britanniche, "L'Ala Della Musica" presagisce un approdo molto introspettivo; ma ecco arrivare "'O Mare 'E l'Anema", e come una tempesta ormai affrontata in mille traversate, si sprigione in tutto il suo Rock energico e variegato. Fasciano è arrivato, ha portato una bottiglia di limoncello per festeggiare... Mentre Airey si toglie il cappello del Napoli Calcio per salutarlo.
Nel booklet c'è veramente una foto del vecchio Don con un cappellino del Napoli Calcio. :D
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