Dire che questo album sia nato così… "D'Improvviso" come appunto dice il titolo, suona strano quasi impossibile. Massimo Moriconi talento innato del contrabbasso, con questo suo primo lavoro spiazza tutti e tutto ciò che si struttura a tavolino.

Di certo strada ne ha fatta in tutto questo tempo, autodidatta fin dall'età di 13 anni riesce sin dagli anni 70 a collaborare con i maggiori nomi del jazz tra i quali: Chet Baker, Archie Sheep, Billy Cobhan(tanto per citarne qualcuno)e a farsi strada anche in Italia con gruppi di spessore (Sex Machine, Tulio De Piscopo, etc, etc, etc). Negli anni 80 diventa bassista di Mina e nei 90 di Fabio Concato aggiudicandosi quindi un posto nella misica leggera italiana.

Ora "D'Improvviso" se ascoltato con lucidità d'animo, fin dalle prime battute andremo incontro a una vera e propia perla, con sonorità jazz e musica leggera ad alto livello. Gli ospiti in questo disco (amici e colleghi dell'artista stesso) fanno sentire un concepimento di lavoro tanto unico quanto diverso nello stesso tempo e spazio, con brani che diventano splendide suite in certi fraseggi, basti ascoltare "Pensando Jaco" traccia n. 06 (Massimo dedica questo brano al collega Pastorius, mostro sacro del quattro corde fretless), a farsi coinvolgere da Mina in "Così" traccia n. 02, fluttuando sulle note strumentali in una rivisitazione dei "Giardini Di Marzo" traccia n. 07 e andando a improvvisare con Fabio Concato su "Adoro Quando Lo Fai" n. 05 del disco.

Le altre tracce le faccio scoprire a voi se siete curiosi ma sopratutto affamati di free jazz, altri due nomi per chiudere in bellezza: Sellani, Samuele Cerri e ancora la voce di Maurizio Rota.

Insomma, un lavoro con i fiocchi per palati sopraffini… provare per credere.

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