Vorrei segnalare agli amici appassionati di ogni genere musicale (purché si tratti di capolavori) un album edito dal geniale Mark Isham, tastierista e trumpet player di difficile collocazione, che opera in un'area indefinita tra elettronica morbida, world music, atmosfere alla David Sylvian (di cui è amico e collaboratore), film music e jazz. La sua particolare tromba non suona - per intenderci - come quella di un Armstrong, ma è più vicina al suono riverberato di Miles Davis, a quello mutante di Jon Hassell ed a quello sognante di Paul McCandless... una specie di "Brian Eno meets Pat Metheny", un suono pieno di tastiere (lontanissime dalla new age), lynn drums, fretless bass e inflessioni alla Steps Ahead. Autore di decine di splendide colonne sonore e preziosissimo collaboratore di Van Morrison negli anni ottanta, esordisce in proprio nel 1983 con un album meraviglioso, in bilico tra ambient music, smooth jazz ed elettronica, screziato di world e contemporanea e soprattutto dotato di grande feeling ed interiorità.

Apre le danze la programmatica "Many Chinas", che espone il grande senso del ritmo e della sincope, il notevole utilizzo di suoni mutati ed affascinanti e la complessiva pienezza del suono di cui Mark Isham è capace quando non si rifugia in un mondo più sommesso. L'elettronica morbida ed avvolgente di "Sympathy and Acknowledgement" lascia poi spazio ad uno dei capolavori del disco, un brano incredibile che sceglierei senza dubbio tra i dieci della proverbiale isola deserta... "On the Threshold of Liberty" mantiene quel che promette nel titolo, ideale colonna sonora di uno Stato che nasce, di un Paese che si libera dall'oppressione, la scansione marziale ed emozionante del ritmo e quella tromba che riverbera note lunghe e lontane, sette minuti purissimi che avrebbero emozionato, ad esempio, nel capolavoro cinematografico "Invictus". "When Things Dream", esattamente quello che il titolo vuole annunciare (intima e notturna), chiude il primo lato del vinile originario e sono i bozzetti di "Raffles in Rio" e "Something Nice for My Dog" (che sembra davvero parto del Brian Eno di Another Green World) ad aprire la Side 2. Ascoltiamo poi l'intensa "Men Before the Mirror", suono e composizione a la Klaus Schulze, e lpoi o scherzo pseudo etnico di Mr. Moto's Penguin", per approdare ad un altro intenso capolavoro, tromba e piano che si incontrano davvero "In the Blue Distance", brano onirico e trasognato, indimenticabile. Mark Isham diventerà mediamente famoso con la bellissima "The Grand Parade", che porterà sul palco anche con David Sylvian, ma continuerà a comporre principalmente musica per film ed a collaborare con altri grandi artisti della Windham Hill, per la quale incide, e di ECM, presso cui potrebbe benissimo accasarsi perché il sounde la filosofia di Manfred Eicher gli sarebbero davvero congeniali.

Ottima registrazione, copertina minimale, un disco bellissimo (ma non molto conosciuto, nè distribuito) per variare i propri ascolti, compressi magari nel mainstream o avvinghiati ai classici.

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