Il discografico lo incalzò. - Dai Cristiano, cazzo, fate un bel disco alla vecchia maniera, tipo Il Vile, tutto pieno di sbraaaang e scoregge con le chitarre, che ci svuotiamo tutti i portafogli dei nostalgici e dei ragazzini che ai concerti devono per forza spaccarsi la clavicola e slogarsi le caviglie, forza, dai!
- No, - rispondeva Cristiano - Il Vile e Catartica li abbiamo già fatti molti anni fa, e fanno parte del nostro passato. Non puoi passare tutta la vita a suonare la stessa canzone. Vabbè, forse gli Eagles con Hotel California lo hanno fatto, ma noi mica siamo gli Eagles, cazzo!
- Vabbè, allora cambiate stile, dai, svecchiatevi un po', fate qualche pezzo bello orecchiabile e radiofonico, magari una roba più R'n'B, poi facciamo un video pieno di figone e...
- No! Non siamo mica puttane, possiamo (e dobbiamo) fare quello che vogliamo. Forse voi discografici ve ne dimenticate, ma se uno fa questo mestiere è perché ha qualcosa da esprimere, e viene fuori così com'è, non puoi manipolarlo troppo, altrimenti lo falsi. E non esprimi più un cazzo.
- Ho capito, me la meni con l'integrità artistica, l'arte “cosa buona, sacra e seria, da salvare” alla Capossela... allora la smetto se no mi inizi a spaccare i maroni e non ho voglia di discutere. Almeno, però, fate un disco in inglese: per la musica che producete voi l'Italia non è generalmente preparata. Cazzo, non vi siete rotti i coglioni di suonare alle Feste dell'Unità o della birra, nei Centri Sociali e nei localini, porca miseria? Se cantaste in Inglese potreste sfondare anche in Europa, poi forse, se agli snobboni inglesi piacete, potete pure fare il grande salto e conquistare il mercato americano! Già lo vedo: "M.K. Live at Madison Square Garden”, cofanetto triplo DVD, bello, cartonato... Eh? Che ne dici? In inglese, solo un disco, dai! Non chiedo mica molto, in fondo, no?
- Ancora con la menata dell'inglese? Ci abbiamo già provato con Che Cosa Vedi, c'era La Canzone Che Scrivo Per Te, hai già dimenticato? Anche se io non cantavo in inglese c'era con noi Skin a farlo... tra l'altro l'idea era stata tua anche quella volta, com'era... ah, sì, “con la lesbica pelatona mi diventate hype pure voi, bucate il video e dopo un paio di mesi di heavy rotation su Mtv venderete dischi a milioni dappertutto!”. Hai visto qualche risultato, tu? L'unica cosa che ho visto io è che il pezzo (bello, sì, lo concedo) era meglio dal vivo, senza la voce del cazzo di Skin che gorgheggiando cazzate in inglese interrompeva il feeling. Ma, quanto alle vendite, benefici zero. Hai visto gli Afterhours? Pure loro, pur avendo iniziato a cantare in inglese, ora fanno dischi in italiano e i Subsonica (che cantano in italiano da sempre) vendono dischi a milioni, mentre Agnelli se lo cagano in pochi, lui, che dovrebbero baciargli il culo tutti quanti perché cantava in inglese! Dai retta a me, lascia stare l'inglese, del resto sai che mi piace tirarmela con il mio italiano altisonante e sghembo al tempo stesso... come faccio a dire in inglese cose tipo “Specchiandomi nella mia finitudine sporgendomi su quella viva fissità che ad ogni respiro moriva un po' in concentriche delucidazioni e fuggevoli illuminazioni”? Vuoi togliermi anche queste piccole soddisfazioni? Cosa rimane allora della mia ARTE, ignobile bertuccia vaniloquente?

Ancora incazzato, Cristiano scostò una ciocca di capelli che copriva il suo sguardo, tagliente quasi come il resto del viso e fissò in volto, adirato, il suo interlocutore. Il discografico cedette le armi e si allontanò, tutto mogio. Capì che era stato battuto, questa volta. Prese in mano di malavoglia il cellulare e compose un noto numero. “Pronto, New Age? Ciao, sono Giovanni. Vi va di ospitare i Marlene a maggio per il tour del nuovo disco? Viene fuori una bomba, bello alternativo, ma più concettuale, sai... proprio bello, riflessivo, da suonare nei club... una figata. Vi va bene? Quando? Il sei? Allora siamo d'accordo. Ciao”. Era la prima di una lunga serie di telefonate. Quel pomeriggio di dicembre 2004 sarebbe stato molto lungo per lui.

Per fortuna. Perché grazie all'esito di quel colloquio è nato Bianco Sporco, non Dirty White.
Io il 6 di maggio me li godrò nella piccolissima cornice del New Age Club di Roncade (TV).
Ma va bene così, credetemi.

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