Ho sentito tantissime opinioni sui Marlene Kuntz. Bravi, pessimi, poetici, prolissi, scialbi, troppo acidi, copioni, eccelsi, icona del rock italiano ecc. Vi dirò quello che ne penso io: l'icona del rock italiano sono di certo gli Afterhours, ma con Verdena (più che altro strumentalmente) e Marlene Kuntz la grande triade prende forma. Cristiano è un poeta come pochi, insieme ad Agnelli andrebbe inserito nei libri di poesia moderna, insieme ai mostri sacri De André, Gaber, Battisti e i più politici Guccini, De Gregori e Daolio. I Marlene sono un quartetto veramente unito, potente, trascinante e comunicativo. I loro concerti sono sempre dei cult, i fan sono tanti, appassionati e devoti. Le parole dei loro testi vibrano nella mente come colpi di pistola e non ti lasciano più andare, Godano manipola la lingua come vuole adattandola alla perfezione alla metrica ed alla forma dei suoni degli strumenti, torti e stravolti dalla sapiente unione di tecnica ed originalità, coadiuvati da un'effettistica di rilievo.

Parliamo ora del concerto. Data 23 Luglio 2007, Voci Per La Libertà.

Virginiana Miller e Marlene Kuntz, supportati dai finalisti del Mei Contest di Faenza 2006, Pip Carter Lighter Maker. Partiamo da quest'ultimi, 25 minuti di rock influenzato da alternative, brit-pop e hard rock, molto cadenzato, ritmico e ben strutturato. Gli apprezzati Kaiser Chiefs + Arctic Monkeys + Rolling Stones (magari più ballabili) lasciano presto il palco ai grandi Virginiana Miller. 30-35 minuti di esibizione molto caldi e suonati alla perfezione. Speravo in una performance più dilatata, ma comunque la loro presenza sul palco ha lasciato il segno tra pezzi nuovi e potenti come Dispetto e la ballata più famosa della loro produzione anni '90 La Verità Sul Tennis. Il gruppo tecnicamente ci sa fare, e ci propone una miscela di pop e rock simil-Baustelle molto trascinante.

Con una pausa di circa 15 minuti per il cambio palco e un minimo di check, è già ora di attaccare. Cristiano, Luca e gli altri salgono tra gli applausi, già pronti ad attaccare con la loro musica. Ad aprire le danze ci pensa la dolce ma acidula Cara E' La Fine, unita senza tanti compromessi alla lenta e trascinante L'Inganno. Il sound dei Marlene sovrasta le voci dei fans che conoscono tutte le parole a memoria, potente e d'impatto. La voce di Cristiano, più bassa rispetto agli esordi, suona comunque ottima, passando in qualche momento all'urlo di gola per sottolineare i passaggi particolarmente pesanti. Il concerto, durato quasi 2 ore e mezza, non ha mai avuto fasi di stanca, con Cristiano molto carico ed in grande spolvero, lucido nell'esecuzione di tutti i pezzi, dai più calmi come Schiele, Lei, Me e Lamento Dello Sbronzo, ai lentoni gonfi di dolcezza come La Canzone Che Scrivo Per Te fino alla potentissima ed applauditissima triade da Catartica composta da Trasudamerica, Festa Mesta e Fuoco Su Di Te. Momento topico del concerto sicuramente la grandissima Ape Regina, eseguita nel trittico finale "bis", assieme alla lentissima ma peculiare Amen e la conclusiva ed immancabile Bellezza.

Che dire il sound saturo di bassi e vibrazioni acide dei Marlene ha veramente tenuto testa al loro sacro nome, degni di restare nell'Olimpo dei grandi nomi del rock italiano. E non stiamo parlando di Vasco.

Ecco la scaletta ufficiale:
cara è la fine
l'inganno
schiele, lei, me
l'agguato
a fior di pelle
serrande alzate
il solitario
mondo cattivo
come stavamo ieri
la canzone che scrivo per te
trasudamerica
fuoco su di te
festa mesta
lamento dello sbronzo
ape regina
amen
bellezza

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