Presa da una vena polemica, ho passato un pomeriggio a cercare online qualcosa riguardo 'l'arte del pregiudizio', per capire quali potevano essere i riscontri in letteratura o in psicologia.
Mai avrei pensato, a colpo sicuro, di aver azzeccato il titolo del primo disco solista di Marta Alleluia.
Avrei potuto proseguire le mie ricerche, in fondo non stavo cercando qualcosa di musicale, ma la curiosità è stata tanta e mi sono avventurata alla ricerca di più informazioni su Marta (Santo Internet!).

Scopro così che come me anche lei ha passato i 30 e con questo primo lavoro solista (dopo anni passati a cantare in svariate cover band) decide di mettersi alla prova pubblicando un ep di tre brani originali.
La prima cosa che mi ha colpita è stato leggere nella sua biografia i trascorsi da amante di Anouk e Skin: ho dato per scontato che, essendo due donne prettamente rock, anche Marta lo fosse.
Diciamo invece che, per certi versi, Marta è rock a modo suo.
Lo si intuisce a partire dalla copertina del suo lavoro, una provocazione (che da donna condivido) nei confronti di chi si scherma e giudica le persone in modo superficiale, senza troppa attenzione, basandosi scioccamente sull'aspetto fisico.
E questo dev'essere quello che è accaduto a Marta Alleluia, poichè nonostante le doti (innegabili) è ancora pressoché una sconosciuta.

Esteticamente, Marta è una donna curvy, dalle linee morbide.
E' una Beth Ditto all'italiana, sebbene no, non sia così formosa come la statunitense frontwoman dei Gossip.
La differenza fra le due sta nel prodotto finale, in quello che è la produzione musicale: a Marta va riconosciuto che la sua carica, la timbrica e l'estensione vocale sono degne di nota, ma...si sente poco l'attitudine rock.
I suoi tre brani (Come respirare, Qualcosa in più e Sola) sono pezzi decisamente commerciali: un pop rock di stampo radiofonico, che potrebbe incontrare i consensi del pubblico di una più blasonata Laura Pausini o di una Emma Marrone.
E' anche vero che, con un'intensità ed una potenza come quella che si intuisce all'ascolto, la voce di Marta dovrebbe essere veicolo per interpretazioni più arrabbiate e particolari, riuscendo così a mettere in vera luce tutte le sue doti.

Il suo ep è piacevole, non è incisivo ma può incontrare consensi in un pubblico già avviato e amante del puro stile italiano.
Spero di tornare ad avere sue notizie in un secondo lavoro stravolto da un punto di vista prettamente musicale: più rock, meno pop.


Carico i commenti...  con calma