Mercoledì 3 maggio, tarda serata, mi ritrovo a navigare su internet in cerca di qualcosa che possa risvegliare il mio stato semi comatoso… entro nel forum dei 'Marta Sui Tubi' e scopro che due giorni dopo faranno un live set particolare in una galleria d’arte al centro di Roma, ad ingresso gratuito.
Vista la mia passione per il gruppo non potevo trovare notizia migliore… Venerdì 5 Maggio: dopo un’ora di viaggio arrivo a Trastevere nella Galleria D’arte B5, la prima sorpresa è constatare che il concerto sarà molto intimo, perché ci ritroveremo all’interno di una stanza dalla capienza limitata… saremo una trentina di persone, non di più.
Loro arrivano puntuali e riscaldati da un po di sana birra, si appostano dietro microfoni e amplificazione ma dopo due pezzi arriva l’altro colpo di scena: staccano effetti e fili, abbandonano l’ amplificazione per sedersi in mezzo a noi e dare ad un concerto l’ atmosfera da falò… . Mancava solo il fuoco.
Senza un benché minimo aiuto dalla tecnologia, scarni al massimo, con chitarra acustica e 2 voci, ti rendi conto di quanto possano essere preparati tecnicamente, non sbagliano assolutamente nulla, voce perfetta, capace di essere potente, poi leggera, che rincorre metriche assolutamente non convenzionali.
Per non parlare di assurdi scioglilingua degni di un certo Demetrio Stratos. Alla chitarra un ragazzone che davvero si diverte mentre prende posizioni da spaccarsi una mano e accompagna il cantante con dei cori per niente scontati. Toccano un po tutto il loro repertorio da “Muscoli e Dei”, la bellissima “Vecchi Difetti” e “Cenere”, il nuovo singolo “L’abbandono”, “Perché non pesi niente”, ”6 Dicembre”, ”L’equilibrista”, ”Stitichezza cronica”, “La tua argenteria” e via dicendo per poi riprendere un loro vecchio pezzo in lingua madre tratto da una poesia di Peppino Impastato, una delle tante vittime della mafia: emozionante.
La scoperta più bella è vedere che sono persone semplici, che si divertono un mondo a suonare e a scherzare col pubblico, come fossero vecchi amici che durante un falò decidono di canticchiarti qualcosa, in maniera superba. Ogni imprevisto si trasforma in un’occasione per interagire con i presenti e abbattere del tutto quel muro che di solito divide l’artista dall’ascoltatore…
Dopo un’ora e una paio di “pause sigaretta” i nostri si congedano lasciando una bellissima senzazione a tutti i presenti in sala.
Questi ragazzi meritano davvero tutte le attenzioni possibili da parte della critica e del pubblico… cerchiamo ogni tanto di valorizzare quanto di buono c’è nel nostro Paese!
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