So che ci sono delle regole basilari per scrivere un articolo e più in particolare una recensione; per un live cambiano ancora un po', per un live dei "Marta Sui Tubi" però saltano tutte, perché più che un concerto è un'esperienza.
Già per arrivare a "Genazzano" da Roma ce ne vuole, ad un certo punto la strada è solo curve e buio; sembri non arrivare più... Però poi la cantina sociale è un'ex distilleria, la manifestazione sembra essere bella, si mangia bene ed i "Marta" sono sempre gentilissimi (con dei simpatici musicisti norvegesi al seguito questa volta) ed in più sono in versione "origini", solo chitarra e voce. Ho sempre avuto il piacere di sentirli con Ivan alla batteria e la novità mi incuriosiva non poco. Però questa volta li ho fregati; al Circolo avevano tolto "ti mento" dalla scaletta ed io li ho minacciati di recensirli malissimo se ci riprovavano. Quindi... grazie DeBaser...
Veniamo al concerto; aprono con "Via Dante" (con intro inedito e chiusura classica bobbysoliana) e continuano con "Cenere" e "Muscoli e Dei", poi nel mezzo de "L'equilibrista" c'è un intermezzo blueseggiante spettacolare, veniamo a "Stitichezza Cronica" con altro intermezzo, ai tavoli della prima fila ci sono solo persone che non si perdono una nota con facce di bambini davanti ad un pacco da un miliardo di lego (è che sono sempre andato pazzo per le lego...), arriviamo a "Il Giorno del Mio Compleanno" poi "Volè" e la sempre splendida e marpiona "Vecchi Difetti". A questo punto mi accorgo di un fastidioso brusio dal fondo, una parte del pubblico genazzanese chiacchierava come se fosse una serata qualsiasi in una birreria qualsiasi, col gruppetto che si faceva la serata. Cerco di sorvolare... però...
Insomma eccoci a "Sei Dicembre" subito seguita da "Ti Mento" (paura eh...) subito seguita da "L'Abbandono" e "31 Lune" prima di scendere dal palco. I miei amici non avevano mai visto i Marta dal vivo ed erano sbalorditi, in più con due di loro ci suono insieme e quindi eravamo in uno stato di estatica ammirazione...
Perché penso che se hai una band e li ascolti passi diverse fasi nel concerto, io inizio con l'ammirazione, poi passo all'invidia, arrivo alla "molta invidia" subito prima dell'ammirazione e della loro metamorfosi in vitelli d'oro, alla fine mi dico che tanto facciamo due generi diversi e senza motivo gli voglio bene, anzi il motivo c'è ! Perché sono dei musicanti (parole loro) e perché sono dei grandi professionisti che si meritano molto di più (parole mie).
Comunque a questo punto uno dei musicisti norvegesi (perdonatemi ne ignoro il nome) ha iniziato ad urlare che era venerdì sera e che bisognava fare casino. E la cosa peggiore era che aveva ragione. Quindi risalgono sul palco con i norvegesi, uno alla tromba e l'altro alla chitarra e parte una bella jam per poi chiudere con "Le Cose Cambiano".
Applausi.
Prendo la scaletta e subito vedo che in chiusura era prevista "Post"... bene, avrò di che minacciarli alla prossima data nei paraggi...
Nicholas
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