Fa caldo. Si muore dal caldo. Dai tunnel esce vento caldo, dagli altoparlanti qualcosa che sembra un Frank Sinatra inverosimile. Colpa dell'eco, colpa dell'eco. Colpa della metro. Sembra di camminare nella bocca di qualcuno, con l'alito sulle spalle e la saliva ad attaccarti il pantalone sulle gambe. E' una giornata di merda. Quando va così l'unica cosa buona da fare è tornare a casa, prendere il disco dal suo scaffale, dargli una ripulita e lasciarlo girare. Magari pure una birra, qualche sigaretta. Si fa festa come si può, col vento che è diventato un sollievo.

"Metro Music" (1980, Virgin) suona come una secchiata d'acqua ghiacciata in una torbida estate. Fresco, pungente, che ti s'imprime nelle orecchie fin da subito. Svagato, un po' surreale, tondo, da sottofondo e non. "Metro Music" può essere un'ancora di salvataggio alla quale aggrapparsi con sommo piacere e facendo su e giù con la testa... sempre con sommo piacere.

Al nome Martha And The Muffins corrispondono due ragazze - due Martha appunto - che, insieme ad una chitarra, un basso, un sax e una batteria, suonano le tastiere e cantano facendo del Pop e della New Wave una singola medaglia, confondendo le due facce senza saper ritornare all'equilibrio iniziale.

Si parte col crescendo, come se tutto partisse da lontano, di "Echo Beach" e che s'infrange sulla batteria, per terminare col finale di "Terminal Twilight" tutto fatto di sax e bellezza. La ricetta è semplice: due voci che si rispondono e si sovrappongono, una batteria semplice e sincopata, due tastiere che si divertono a trovare melodie fresche e necessarie. Su tutto il sax che punge, compare e scompare quando gli pare.

Non vi preoccupate se aspetterete in modo compulsivo i silenzi e le partenze di "Cheesies And Gum"; non temete se vi troverete a fischiare gli incisi di "Hide And Seek". Fa parte del gioco. Sappiate che dal momento in cui prenderete questo disco tra le vostre mani sarete parte di un gioco messo in piedi dalle due Martha e ben più ampio di quello che potevate immaginare. Il loro scopo è farvelo cantare dall'inizio alla fine e come il Bruno Ganz di "Der amerikanische Freund" non vi rimarrà altro da fare che mettere la testa nella cornice, abbandonandovi agli eventi e cantare, cantare, cantare. E la cosa bella è che vi piacerà.

Sì, lo propongo: per un mondo frizzante e una vita sostenibile. "Metro Music" disco delle filodiffusioni.

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