Per uno pseudo ammiratore dei Depeche Mode, sarebbe opportuno esplorare i lavori e le attività soliste del trio, Gahan e Gore in primis; una serie di produzioni che contribuiscono ad arricchire positivamente il vasto e ricercato catalogo del trio di Basildon.
Se Gahan rappresenta l'anima passionale, carismatica, sensibile e quasi "irrazionale" dei Depeche Mode, Martin Gore tende a esprimere artisticamente una razionalità poetica, lirica e leggiadra, esplorante il conscio e il subsconscio, il concreto e l'astratto, il Bene ed il Male. Due menti geniali ed assolutamente complementari, atte a fondere in un armonico tuttuno il loro Spirito. L'ìrrazionalità immanente di Dave plasma le sue forme ideali in sounds roboanti, pulsanti ed energici, la liricità e la poesia di Gore certamente sforna testi straordinari, tuttavia non limita la sua espressione nel puro contesto delle lyrics. E questo "Counterfeit²" ne è la dimostrazione più palese.
Il lavoro solista di Gore (succeduto ad un ancestrale Counterfeit e.p. datato 1989), undici cover (reinterpretate in chiave Synth Pop) di altrettanti brani dai quali lo stesso Martin ha tratto ispirazione per il lavorìo con i Depeche Mode, getta il suo spazio temporale nel periodo intercorso fra l'uscita di "Exciter" (2001) e "Playing The Angel" (2005), releases che segnano il ritorno dei Mode ad una elettronica tout-court dopo le "sperimentazioni" rock degli anni '90. La produzione solista di Gore ha sicuramente subito, anzi approfondito, l'approdo ai più energici synth: "Counterfeit²" unisce un'elettronica al contempo dinamica e soffusa, una confezione di sounds ricercati, raffinati e "lirici", decisi a regalare al disco quella "teatralità" e atmosfera che solo la voce, acuta e intesa, di Martin sa profondere. L'ascoltatore percepirà il dramma e l'emozione di synth eterogenei e mai disarmonici, intenti quasi a smorzare la bizzarra frivolezza di "Exciter" (Dream On, The Dead Of Night, Shine) e il contrasto luce/oscurità vincolante l'atmosfera di "Playing The Angel" (Precious, Suffer Well, The Darkest Star). Non mancano, comunque, alcuni riferimenti a lavori più "remoti", in particolar modo all'aura di mistero e malinconia riservata a "Ultra".
L'entry - track In My Time Of Dying (Tradizionale) descrive immediatamente l'atmosfera semi - oscura predominante nel disco: una discretamente lunga introduzione lirico-elettronica anticipa la voce soffusa di Gore, intercalata successivamente da bleep e synth piacevolmente contrastanti, atti a sottolineare l'evoluzione in alto del mood generale; pathos e drammaticità descrivono una sinusoide di sounds elettronici più o meno profondi in Stardust (David Essex), involontaria "premiere" di alcuni brani inseriti a posteriori in Playing The Angel.
Si respira maggiore frivolezza e ci si apre alla luce con le "malinconiche" Oh My Love (Lennon - Ono) e By This River (Eno - Roedelius - Moebius), circoscriventi un'elettronica vintage con sereni sounds di matrice ambient. Stesso discorso per la classicheggiante Lost In The Space (Anderson - Weill), "ninnananna" lirica accompagnata soltanto da un pianofore e da archi, del tutto scevra di qualsiasi synth. Un mix elettronico lievemente più "dinamico" con leggere percussioni riassume le malinconiche/rilassate Tiny Girls (David Bowie - Iggy Pop) e I Cast A Lonesome Shadow (Thompson - Russwurms).
Un ottimo lavoro, una eccelsa rielaborazione/"contraffazione" di grandi classici, attuata con quello stile che è puramente made in Depeche Mode. Consigliato ai fan vecchi e nuovi della band inglese ed ai cultori/appreciaters dell'elettronica in generale (ma anche a coloro che non inorridiscono repentinamente di fronte alle - decenti - "rivisitazioni" musicali contemporanee)
Martin Gore, Counterfeit²
In My Time Of Dying (Tradizionale)
Stardust (David Essex)
I Cast A Lonesome Shadow (Hank Thompson - Lynn Russwurm)
In My Other World (Julee Cruise - Louis Tucci)
Loverman (Nick Cave)
By This River (Brian Eno - Hans Joachim Roedelius - Dieter Moebius)
Lost In The Stars (Maxwell Anderson - Kurt Weill)
Oh My Love (John Lennon - Yoko Ono)
Das Lied Vom Einsamen Mädchen (Werner R. Heyman - Robert Gibert)
Tiny Girls (David Bowie - Iggy Pop)
Candy Says (Lou Reed)
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